Don Nicola Girimonti in una foto scattata nel 1941 durante il Servizio militare (Archivio Aprigliano).
“Scandale e
Scandale e
Quando l’Italia, alleata della Germania entrò in guerra, molti giovani di Scandale furono chiamati alle armi e non tutti fecero ritorno. I rombi della guerra erano lontani e qui a Scandale si avvertivano solo due effetti: la miseria estrema in quasi tutte le famiglie e la lontananza dei figli combattenti per
Tra i soldati e la popolazione si creò un rapporto di fraterna amicizia. Alcuni militari si innamorarono delle nostre belle ragazze e alcune di esse, a guerra finita, convolarono a nozze seguendo lo sposo nel suo paese d’origine. Una figura simpatica e gioviale era il cappellano militare, Padre Fedele. Un francescano che si distingueva per la sua forte umanità, formando un anello di congiunzione tra l’esercito e la popolazione civile. Era un abile cacciatore e il suo amico e compagno di caccia era il giovane Fedele Pingitore.
La guerra si rendeva minacciosa nella vicina Crotone e molte famiglie per la paura sfollarono nei paesi limitrofi tra cui Scandale. Gli sfollati arrivavano alla ricerca di un parente lontano, di un amico, di una famiglia generosa per chiedere ospitalità. Mi vengono in mente la famiglia Cannellino – Mellino che trovò ospitalità presso la signora Ceraldi Carolina in via Cesare Battisti, le famiglie Iannice e Ferraro che furono ospitati nella casa di Carmine Coriale in via dei Mille; la famiglia Cantafora – Ricco accolta dai parenti Gigliotti nella casa di via Principe Umberto. Una sfollata diede alla luce un bambino: Luigi Cantafora, oggi vescovo di Lamezia Terme. Altri sfollati provenivano da Cassino tra cui le tre sorelle De Paola che sposarono gli scandalesi Pasquale Scalise, Ugo Scaramuzzino e Saverio Abiuso. Il soldato Bedini, originario di Reggio Emilia frequentava il salone del barbiere Tommaso Fava. L’amicizia fu conservata anche dopo la guerra tanto che Bedini aprì la strada all’emigrazione in Reggio Emilia alla famiglia Fava. (Tommaso, il primo scandalese che mise piede a Reggio Emilia!).
Venne il giorno dell’addio. I belligeranti deposero le armi e iniziò il processo di pace tra le nazioni. Anche i soldati di stanza a Scandale ritornarono alle loro case! Il concentramento per la partenza avvenne in piazza di fronte la chiesa matrice. C’era tutta Scandale a salutare i soldati in partenza. Una commozione grande invadeva gli scandalesi e non mancarono sincere lacrime quando i soldati si congedarono da noi, cantando in coro sul motivo della “Piemontesina bella”: Scandale è troppo bella – bella sarà per voi – e noi ce ne andiamo – con grande dolore nel cuore. Partirono i soldati “polentoni” lasciando una speranza nel cuore di tanti scandalesi: il ritorno di un figlio, di un fratello, di un amico dalla guerra.
“Il Fortino”, sulla strada Crotone – Scandale. Ultimo “testimone” della Seconda Guerra Mondiale (Foto Grisi).