mercoledì 31 luglio 2013

Paesi di Calabria - Pizzo Calabro

Il Castello di Pizzo in una foto di Monis Pandhu

PIZZO CALABRO

Importante centro peschereccio (pesca del tonno) con qualche attività industriale relativa alla conservazione del pesce. È stazione balneare con una bella spiaggia, porticciolo turistico e campeggi. Città vivace, sorge sul pendio di una rupe che strapiomba in mare. A luglio vi si svolge il “Festival del Mare” e ad agosto il premio di pittura “Città di Pizzo”. È famosa anche per il tartufo e i gelati.
Di origini medievali, secondo alcuni storici prese il nome dalla sua posizione (in dialetto pizzu). Appartenne a Ruggero di Lauria (sec. XIV) per poi passare ai Sanseverino e ad altri signori. Il 13 ottobre 1815, dopo la cattura, Gioacchino Murat venne giudicato e fucilato nel castello. Fu poi sepolto nella collegiata di San Giorgio, ma i resti non sono mai stati trovati.
A Pizzo nacquero Benedetto Musolino (1809 – 1895), patriota e cospiratore, e Antonino Anile (1869 – 1953), poeta e scienziato, Ministro dell’Istruzione nel 1922.

Scorcio di Pizzo Calabro in una foto pubblicata da Wikipedia


martedì 30 luglio 2013

"CANTASCANDALE" 36ª edizione il 4 agosto a piazza Condoleo

Locandina pubblicata dal sito Musica x Sempre

CATEGORIA NUOVE PROPOSTE
Ammessi in Finale
ELENCO IN ORDINE CASUALE
Nr
Nome Artista
Città
1
PRESTIA PASQUALE
MARCEDUSA (CZ)
2
CUTULI DOMENICO
SAN MAURO M/TO (KR)
3
FARAGO' CHIARA
SCANDALE (KR)
4
FEDERICO DESIDERIA
CROTONE
5
LA CROCE KEVEN
SELLIA MARINA (CZ)
6
PAVONE ROSY
SCANDALE (KR)
7
CARIOTI MARTINA
S. ANDREA JONIO (CZ)
8
LONDINO LUCA
SCANDALE (KR)
9
TOSCANO FRANCESCO
ROCCA DI NETO (KR)
10
MARRAZZO FRANCESCO
CROTONE
11
GALASSO MICHELA
SCANDALE (KR)
12
SQUILLACE MARIA SOFIA
SCANDALE (KR)
13
GRAZIOSO ADELINA
STECCATO DI CUTRO (KR)
14
CARVELLI VINCENZO
SCANDALE (KR)
15
PUGLIESE ANTONIO
CARFIZZI (KR)
16
LUCA' ELISA
SCANDALE (KR)
17
SCERRA ANTONIO DAVIDE
CROTONE
18
ALESSANDRO DE MARCO
SAN MAURO M/TO

CATEGORIA GIOVANI
Ammessi in Finale
ELENCO IN ORDINE CASUALE
Nr
NOME ARTISTA
CITTA'
1
SCICCHITANO DESIRE'
CROTONE
2
MARCACCI ANASTASIA
FRASCINETO (CS)
3
SOSTO DANILA
CORIGLIANO SCALO (CS)
4
DATTOLO VINCENZO
CROTONE
5
 MARAZZITA FRANCESCA
SCANDALE (KR)
6
 PERUZZI MARIAGRAZIA
BORGIA (CZ)
7
 IOVANE VALENTINA
SERRA SAN BRUNO (VV)
8
MANTELLO VITTORIA
CHIARAVALLE C.LE (CZ)


lunedì 29 luglio 2013

Capo Colonna - Crotone

Capo Colonna - Crotone

Capo Colonna in una foto di Gal Kroton

domenica 28 luglio 2013

Scandale 26 luglio 1806 - Una pagina della nostra storia

Il Generale Jean  Louis Enezel de Reynier

Quello che vedete nella foto è il generale Jean Louis Enezel de Reynier (1771-1814), comandante della spedizione francese in Calabria nel 1806. Per la cronaca, è lui che il 26 luglio del 1806 ordinò all’aiutante di Campo, generale Berthier, di prendersi duemila soldati e di andare a dare una lezione agli Scandalesi che, a una richiesta di approntare viveri per le truppe francesi che si trovavano nei pressi di Cutro, si erano permessi di rispondere: “se venite a Scandale avrete palle e non viveri”.
Come ho già scritto in altri articoli di questo blog, il paese fu saccheggiato e ci furono decine e decine di morti da entrambe le parti. Lo squadrone di cavalleria che entrò per primo a Scandale era comandato dal famoso Guglielmo Pepe (allora giovane ufficiale di Napoleone), che probabilmente rimase illeso soltanto perché si trovava un po’ indietro di qualche centinaio di metri nel momento in cui i soldati a cavallo con le guide che precedevano il grosso delle truppe entrarono nei vicoli intorno alla chiesa dell’Addolorata e caddero nell’imboscata che era stata preparata dagli Scandalesi per l’occasione. 

venerdì 26 luglio 2013

Quando lavoravamo sulla strada Fota - Corazzo

Foto degli anni Cinquanta conservata da Luigi Aprigliano

giovedì 25 luglio 2013

Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro

Spiaggia di Capo Rizzuto in una foto By Ros

Scorcio della  spiaggia di Isola Capo Rizzuto in una foto di Antonio Poerio

Steccato di Cutro  in una foto di Maxim Voce

mercoledì 24 luglio 2013

Don Renato Maria Cosentini


Don Renato in una foto della pagina Facebook - Villa Condoleo

Renato Maria Cosentini
23 gennaio 1924 – 24 luglio 2006
Ordinato Presbitero il 27 luglio 1946 - Parroco di Scandale fino al 24 luglio 2006

“Sacerdote appassionato ha gustato fino all’ultimo la gioia dell’amicizia. Ha saputo assumersi i bisogni del suo tempo, della sua gente e soprattutto degli innocenti, deboli e indifesi. Tante giovani famiglie, oggi, benedicono la sua paternità che resterà pienamente in Dio, più luminosa e feconda. Certamente!”

SULLA TOMBA DI DON RENATO NEL CIMITERO DI SCANDALE

Cittadini di Scandale ai funerali di Don Renato (foto Grisi).

martedì 23 luglio 2013

Quando veniva il Vescovo

Il Vescovo Graziani a Scandale nel 2007 in tre foto By Ros



lunedì 22 luglio 2013

Come eravamo

Foto pubblicate su Facebook


domenica 21 luglio 2013

Leonardo Riolo in un articolo di Pasquale Minniti (1999)

Scandale - Leonardo Riolo davanti al suo Albergo - Ristorante

Leonardo Riolo - Musicista, scultore di talento e grande lavoratore. Anche lui, come la stragrande maggioranza dei calabresi, è stato costretto ad emigrare all’estero. Quando lui è emigrato in Germania erano gli anni immediatamente successivi alla IIª Guerra Mondiale, persa dai tedeschi su tutte le latitudini della terra e su tutti i fronti, ma ancora maledettamente ostili ad accettare l’Armistizio con i popoli che, secondo loro, avevano ostacolato la realizzazione del grande sogno imperialista della razza ariana.
Per non dire che molti di loro non si erano ancora neppure accorti che la guerra era finita e che gli italiani del Sud che scendevano in massa dai treni con le valigette di cartone e i vestiti rattoppati non erano, in effetti, soldati invasori travestiti da straccioni. Ciò per dire che non è stato assolutamente facile per i nostri emigrati farsi accettare da quel popolo, anch’esso, come il nostro, sconfitto e martoriato dalla guerra, frustrato ed umiliato da tutti quegli eventi storici e politici, interni ed esterni, che stavano per l’appunto facendo emergere il robot imperialista americano.
Dopo quello calabrese, quello tedesco è stato d’allora sino ad oggi il contesto socio-politico in cui è cresciuta l’anima profondamente artistica di Leonardo Riolo. A tal punto, penso sia facile immaginare i disagi, le difficoltà che ogni giorno incontra il lavoratore emigrato per uscire dal degrado del “ghetto”, per entrare ed emergere artisticamente nel suo contesto sociale. Diciamo che ciò è praticamente impossibile. La società che ti ospita, quand’anche abbia accettato alla fine la convivenza coi miserabili e miserandi stranieri, non è disposta, al tempo stesso, ad accettare, a riconoscere, a favorirne la realizzazione e l’ascesa in campo artistico. In tal senso, lo straniero, l’artista-lavoratore non ha un contesto... dovrà vedersela da solo. È solo... solo con la sua passione, il suo bisogno di inventare, di creare, di scaricare all’esterno su qualche oggetto (una tela, una pietra, un tronco d’albero, ecc.) la sua tensione interna. Cosa che l’artista fa, puntualmente. Sì, perché non estrinsecare ciò che si ha “dentro”, significa proiettare la propria vita fuori dal mondo, scomparire, morire.
Le opere d’arte, d’altronde, si possono fare a prescindere dai contesti e dai condizionamenti esterni. E chi ce le ha dentro, le tira fuori senza dare mai particolare importanza ai processi, spesso inevitabili, di mercificazione e di falsificazione che poi si possono fare all’esterno sui vari mercati dell’Eldorado. In altre parole, i veri artisti come Leonardo Riolo danno un valore intrinseco alle proprie opere. Non creano per vendere... ma per trasmettere messaggi, per comunicare in un mondo purtroppo ancora così introverso e ottuso. Secondo me, il significato  profondo delle pitture e delle sculture dell’artista di cui stiamo parlando deve essere ricercato appunto nella sua gestualità e nelle sue esposizioni. Egli riempie di affreschi , quadri, sculture, innanzi tutto il luogo in cui vive. le sue abitazioni ed i  suoi Ristoranti, in Germania e a Scandale, potrebbero essere scambiati tranquillamente per Musei d’Arte. E chi ci va, resta subito colpito, affascinato, estasiato. [...]
È la storia di un uomo e di una numerosa famiglia scandalese. Leonardo è il primogenito di tredici figli. Ed è lui ovviamente il primo ad andare a lavorare altrove, visto che a Calabria di quel tempo sembrava bloccata e condannata alla miseria. Tutti quanti gli altri fratelli, uno ad uno, lo seguiranno, come è stato già detto, in Germania. E in Germania, questi splendidi ragazzi Calabresi, lavorando duramente come sono abituati a fare, si fanno strada, emergono. ciascuno di loro ha ora una storia lunga ed interessante da raccontare. Emilio, uno dei fratelli più piccoli di Leonardo, è stato campione nazionale di sollevamento pesi in Germania. E ciò deve pur significare qualcosa. Di sicuro, significa che i componenti di codesta famiglia, oltre al temperamento artistico, hanno anche la forza fisica. Ed io, conoscendoli bene, vi aggiungo pure il ”coraggio”.

Questo articolo si trova nelle ultime pagine del libro di Luigi Scalise, Scandale e Leonia, Edizioni Cronache Italiane - Arti Grafiche Sud – Fratte, Salerno, 1999.

Interno del Ristorante Rio

Scorcio del giardino dell'Albergo


venerdì 19 luglio 2013

Sulla Luna - Poesia di Gianni Rodari



Sulla Luna

Sulla Luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.

Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.

Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.

Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella Luna
lui da un pezzo ci sa stare...

A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.

Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori!

Gianni Rodari

giovedì 18 luglio 2013

Scandalesi con Brilli

By Ros con Brilli

Scandalesi in Spagna

Foto pubblicata in passato dal blog Pingitore

mercoledì 17 luglio 2013

JOHN WAYNE


"Nessuno dovrebbe andare al cinema se non crede agli eroi"

JOHN WAYNE
Winterset 1907 – Los Angeles 1979
Nome d'arte di Marion Michael Morrison
Attore cinematografico statunitense.

Divo di Hollywood, eroe popolare in classici del western e del film bellico.

martedì 16 luglio 2013

Scandale estiva

Foto del 2009 pubblicata da Area Locale

lunedì 15 luglio 2013

Foto Reale

Reali inglesi in due foto pubblicate da History Channel

domenica 14 luglio 2013

Ezio Scaramuzzino - Le voci del silenzio


Le voci del silenzio: Luigi Paparo

Il bancone del Bar Centrale, lì, in piazza Oberdan, era il mio posto di comando. Da quel posto vedevo scorrere la gente davanti ai miei occhi e non giudicavo. Mi limitavo a leggere il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, il bello e il brutto nel grande libro della vita che si apriva davanti a me.
Nel mio bar non si giocava soltanto a carte. Spesso si parlava di sport, di cinema, di storia, di arte e tante volte io mi accostavo a voi giovani studenti, che in quel mio piccolo mondo, nei pomeriggi assolati d’estate o nelle fredde serate invernali, davate vita allo spettacolo meraviglioso della cultura che diventa ragione di vita. Ed io mi sentivo orgoglioso di quella piccola, grande accademia che nasceva  e si sviluppava proprio nel mio mondo, nel Bar Centrale, in piazza Oberdan. 
In quei pomeriggi d’estate, in quelle serate invernali, percepivo allora confusamente il senso e il sentimento dell’infinito. Adesso tutto mi è chiaro e mi è chiaro anche il dolore, lo strazio della vita. Mi è chiaro perché a soli cinquanta anni ho dovuto lasciare la luce del giorno e la mia famiglia.


Le voci del silenzio: Pierino Artese

Ti ho visto arrivare, come ne vedo tanti in questi giorni. Quando ti ho visto svoltare sul viottolo, ho sperato che tu venissi verso di me: lo hai fatto e mi fa piacere. Nel silenzio eterno che mi avvolge, un briciolo della vita che ho vissuto è il balsamo che rischiara le tenebre e si confonde con la luce che mi attende.
Eravamo felici in quei giorni, insieme a tanti altri, e forse non lo sapevamo. Abbiamo trascorso tante serate appoggiati sui tubi che da viale Puccini portavano verso la villetta. Parlavamo di tante cose, di tutto e di niente. Della Juve, dei tempi che cambiavano, dei soldi che non bastavano mai. Una sera d’estate, tanto per fare qualcosa di diverso, improvvisammo una piccola maratona e dalla villetta ci dirigemmo a passo di corsa verso il vicino paese di San Mauro. Era una corsa, ma forse era più giusto considerarla una danza. Una danza in cui si respirava il profumo dell’amicizia che non muore mai e dell’affetto che sfida il tempo. Non chiedevamo molto alla vita. Ora tutto è silenzio. 


Le voci del silenzio: Maria Galasso

Era da tanto che non ti vedevo: ti ricordo bambino e ti ho visto crescere. Poi, un giorno, non ti ho visto più: sei partito ed hai abbandonato la via che ci ha visti insieme procedere nella vita. In quella via c’era la mia famiglia, la tua, i Garieri, i De Biase, i Coriale, i Lazzaro, gli Scalise, tanti altri: via Puccini, anzi viale Puccini, come la chiamavano, perché c’erano gli alberi, che oggi non ci sono più. Sotto quegli alberi ci sedevamo a respirare la brezza leggera dell’estate e ad attendere l’arrivo delle prime ombre della sera. Era bello allora: si parlava, si chiacchierava, le mamme tenevano a bada i figli e tutt’intorno il canto assordante delle cicale faceva da sfondo all’incanto del nostro vivere. Ora anche quelle cicale non ci sono più e si ha altro da fare che ascoltare il loro canto.
Io ho vissuto, ho amato, ho avuto una famiglia, ho gioito, ho sofferto, poi mi sono addormentata, con serenità, in pace. Ad altri oggi è sortito il passare per la terra e l’abitare questi luoghi che ci sono stati cari. Ma sento di insofferenze, di scontentezze, di rabbie, di fretta di vivere e di frenesia nel consumare i propri anni. Perché? Perché?

venerdì 12 luglio 2013

Anna Magnani

Anna Magnani
“Di errori ne ho fatti parecchi, di cattive azioni mai.
Non dimentico i torti subiti, spesso non li perdono, ma non mi vendico:
 la vendetta è volgare come il rancore.
Questo mi dà una tal forza da leoni.
Una forza che non mi fa avere paura di nulla”

Anna Magnani
Roma 1908 – Roma 1973
Attrice cinematografica e teatrale. Interprete simbolo del cinema neorealista.
Prese il cognome di sua madre, Marina Magnani, una sarta originaria di Fano.
IL padre era calabrese e si chiamava Del Duce.

giovedì 11 luglio 2013

Scandalesi a Roma

Scandalesi  in vacanza

mercoledì 10 luglio 2013

Calabria - Scilla

La spiaggia delle Sirene a Scilla in una foto pubblicata su Facebook.
Scorcio di Scilla in una foto Laura Pellegrino

Scilla di notte in una foto di Demetrio Laganà

martedì 9 luglio 2013

Come eravamo

Unione Sportiva Scandale - Foto del 2007

U.S. Scandale - Foto del 2009

Foto By Ros del 2011

lunedì 8 luglio 2013

L'Infiorata di Verbicaro

L'Infiorata di Verbicaro (CS) durante la festa della Madonna delle Grazie
Calabria - Festa della Madonna delle Grazie a Verbicaro

Verbicaro 

Verbicaro

domenica 7 luglio 2013

Pagine di storia - La Diocesi di San Leone

L'entrata dove sorgeva la Diocesi di San Leone in una foto pubblicata su Facebook

La diocesi di San Leone (in latino: Dioecesis Sancti Leonis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
La diocesi di San Leone fu eretta prima del XIV secolo e fu suffraganea dell'arcidiocesi di Santa Severina. Sede vescovile era la cittadina di San Leone, che oggi si trova nel territorio di Scandale, in provincia di Crotone.
La diocesi fu soppressa il 27 novembre 1571 per l'insufficienza delle rendite e incorporata nell'arcidiocesi di Santa Severina. Oggi San Leone sopravvive come sede vescovile titolare, mentre l'antica sede vescovile è completamente distrutta.

Dal sito Wikipedia
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Nel 1571 la Chiesa di Santa Severina veniva in maggiore splendore per l’incorporazione del vescovado di San Leone che Papa Pio V in quell’anno sopprimeva in vista della sua infelicissima situazione. Questa città un tempo detta Leonia era posta tra Crotone e Santa Severina, ma distrutta dai saraceni non risorse più, ed ora è scomparsa dalla corografia del Regno. Non sappiamo dire l’origine di questa Chiesa; ma è certo che essa pure nacque greca, e si mantenne tale fino alla sua soppressione nell’anno testé ricordato, cioè fin dopo la morte dell’ultimo suo titolare, che fu un Alvaro Megalenes portoghese, sublimato alla cattedra di San Leone nell’anno 1565. [...]

Vincenzo d’Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili e prelatizie del Regno delle Due Sicilie, Napoli 1848, pag. 619.


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LEONIA

Leonia quæ & Leonium, & Urbs Sancti Leonis dicitur, Urbs Magnæ Greciæ, seu Calabriæ Ulterioris, nunc excisa, inter Siberenam, seu Sanctam Severinam, & Crotonem. A Saracenis funditus deleta fuit, ejusque adhunc apparent vestigia.
Nullum de illa mentionem faciunt antiqui Scriptores, ejus tamen meminerunt Leander, Barrius, Marafiottus in Historia Calabriæ aliique recentis. Antiquitus ei præsuisse Græcum Episcopum, traditi Ughellus Tom. IX. col 720. Ceterum hujus rei vestigium nullum deprehenditur in Notitia Leonis Sapientis.
Nilus quoque Doxapatrius, qui Notitia suam circa medium seculi undecimi adornavit, tametsi Rhregium, & Sancta Severinæ Metropoles, eisque abnoxias Urbes recenset, altum tamen habet silentium de Episcopatu Sancti Leonis.
Id unum reperire potui in Notitia Ecclesiarum Urbis & Orbis, ante annos quadringentas ab Episcopo Catharensi scripta, quam D. Emanuel a Schelstrate ex MSS. Codicibus Vaticanis edit Tom. II. Antq. Eccles. in appendice ad Opus Geographicum, num. XXIV. pag. 759.
Inter Episcopos Suffraganeos S. Severinæ, recenseri Episcopum Sancti Leonis Grecum. Deinceps vero opportuit, Latinum Episcopum huic Ecclesiæ fuisse præfectum; nam ipse Ughellus in Serie Antistitum S. Leonis, primo loco posuit Lucam, quem sub Clemente V. anno 1349. abiisse affirmat.
Cum antem hæc civica diu desolata acuisse, Sanctissimus Pontifex Pius Quintus, anno 1571. Episcopalem dignitatem in ea suppessit, redditus vero una cum Diocesi Metropoli Sanctæ Severinæ perpetuo univit.

Francesco Orlandi, Orbis sacer et profanus illustratus, Firenze 1737, pars. II, vol. III, cap. XXXVII, pag. 2135.



venerdì 5 luglio 2013

Curiosità - Biblioteca itinerante

Foto di Grazia Valsecchi

Antonio La Cava di Ferrandina (Matera), per 42 anni maestro delle elementari, ha comprato un’Ape usata, l’ha modificata, l’ha riempita di libri e l’ha chiamata ...Biblio moto carro. Tutte le settimane gira i paesini della Basilicata e si fa annunciare dal suono di un organetto. Nelle piazze lo aspettano i bambini. “Prendono in prestito i libri – ci ha detto Antonio - e si siedono su un gradino a sfogliarli. Si crea un’atmosfera magica”. Prima di ripartire apre il suo libro bianco: i bambini ci scrivono tutto quello che vogliono, storie o racconti personali. “Quando me lo restituiscono, il libro finisce nelle mani di altri bambini che continuano la storia o ne scrivono altre. E sono sempre storie meravigliose”. Ogni mese Antonio percorre circa 500 chilometri e trasmette ai più piccoli la passione per la lettura.

Curiosità pubblicata su Facebook


giovedì 4 luglio 2013

Corazzo - Ricordi di un piccolo Villaggio

Foto pubblicate sulla pagina Facebook di Corazzo (frazione di Scandale)

Corazzo - Asilo 1993

Foto di Alessandra Costanzo

mercoledì 3 luglio 2013

Massime e aforismi - George Orwell

George Orwell

“Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”

George Orwell
Pseudonimo di Eric Arthur Blair
Motihari 1903 – Londra 1950
Scrittore e giornalista britannico.

martedì 2 luglio 2013