domenica 3 ottobre 2010

Il nobile Carlo Sculco, sepolto a Scandale nella Chiesa della Difesa


La chiesa di Santa Maria della Difesa a Scandale in una foto di Cesare Grisi.



Il dottor Carlo Sculco, nobile crotonese e padrone dello Stato di Santa Severina morì di peste nel 1656. Del suo decesso, ci informa un sacerdote di Scandale che ha redatto l’atto di morte:


“Io infrascritto economo Arcipresbiteriale e Parrocchiale della Chiesa dedicata a San Nicola Vescovo e Confessore del paese di Scandale nelle pertinenze della Diocesi di Santa Severina, della Calabria Ulteriore, consultato il libro dei morti esistente nella sacrestia di detta Chiesa, al foglio N° 39 ho trovato scritto quanto segue: L’Illustrissimo Don Carlo Sculco, Utile Padrone della città e Stato di Santa Severina, dopo ricevuta l’assoluzione sacramentale è morto il 3 agosto dell’anno 1656 e questa mattina è stato sepolto nella Chiesa di Santa Maria della Difesa del predetto paese. Sacerdote Andrea Godino, Economo di sua mano”.


Nel 1666 il fratello, Giovanni Andrea Sculco, successore nei feudi, decise di portare i resti mortali del defunto barone a Santa Severina. Una volta sistemato quel che rimaneva in una nuova bara, con una solenne cerimonia partita dalla chiesa di Santa Maria della Difesa, i resti furono trasportati e tumulati nella chiesa di Sant’Antonio. Una lapide, posta sulla nuova tomba, ci informa che “per invidia dei fati ivi giace un uomo che era nato per le grandi cose”.


Archivio di Stato di Napoli, Relevio n°369/16, Atto di morte di Carlo Sculco. Cfr., Pericle Maone, San Mauro Marchesato e le sue vicende attraverso i secoli, Catanzaro, 1975, p. 117bis., nota n°15.



La vecchia porta d’ingresso della città di Santa Severina