lunedì 31 ottobre 2016

Marcello Veneziani - A proposito di Halloween



Marcello Veneziani - A proposito di Halloween

Non desiderate la festa d’altri.
Fa un po’ impressione che la prima festività nata dalla globalizzazione sia una caricatura pacchiana dei morti e dei fantasmi. Parlo di Halloween che ogni anno di più diventa un kolossal, con migliaia di feste pubbliche e private, un mercato pazzesco che gira intorno, notte bianca ovunque, fiumi di sponsor ed una mobilitazione di massa che non si vede neanche a Natale e Pasqua. Lasciate che io continui da don Chisciotte la mia battaglia in difesa delle nostre feste d’Ognissanti e dei morti contro questa festa chiassosa e posticcia, per tre umanissime ragioni. Innanzitutto è una festa finta, appiccicata, d’importazione, che mortifica – è il caso di dire – il rapporto intenso e autentico con i nostri defunti e con le tradizioni nostrane. Riduce un evento naturale e forse soprannaturale ad un teatrino artificioso. Poi, Halloween è una festa di cattivo gusto che fa della morte una caricatura, una pagliacciata, come se la vita fosse una farsa e l’uscita di scena un atto comico e gaudente. Ci ruba alla riflessione, di almeno un giorno all’anno dedicato al tema del morire che nessuna globalizzazione, nessun progresso e nessuna nuova tecnologia può cancellare. Infine, si tratta di una festa razzista nel senso che a differenza di tutte le altre feste tradizionali che uniscono le famiglie e le persone, Halloween taglia in due l’umanità, perché la festeggiano solo gli under 40. Una specie di razzismo su base anagrafica.

È proprio il caso di scimmiottare le tradizioni altrui, con festini tra l’imbecille e il vampiresco, ben sintetizzati dalle zucche vuote? Discoteche travestite da cimiteri gaudenti e arredi ludici che sembrano una via di mezzo tra le imprese delle pompe funebri e il carnevale di Rio. Per carità, divertitevi, ragazzi; è anche umano voler esorcizzare la morte, con frizzi e lazzi, lo facevano ai tempi dei Carmina burana, in pieno medioevo. Ma questo è un modo per profanarla, banalizzarla, ridicolizzarla, renderla superficiale, come un genere di consumo. Una forma di stupidità in mondovisione non cessa di essere un’idiozia solo perché planetaria, al contrario si ingigantisce. Non desiderate la festa d’altri. Questa festa è il rovescio di Natale, chiamatela Mortale, se volete italianizzarla. Erano belle, tenere, persino vivaci, le nostre tradizioni intorno ai morti, un giusto equilibrio tra amore della vita e rispetto dei defunti, tra pratica comunitaria e interiorità. Servivano ad addomesticare la morte e ricordare gli assenti. Al centro non c’erano le streghe ma i nonni, che erano i veri medium tra i vivi e i morti. In quel tempo erano loro il ponte dei morti.

Articolo di Marcello Veneziani – Giornalista e scrittore


Calabria - Santuario di San Francesco di Paola

Santuario di San Francesco di Paola




mercoledì 26 ottobre 2016

Mena Scalise - Pensieri

Poesia di Mena Scalise - Scandalese emigrata in Germania

Umberto Eco - Come va?

Da Internet

Massime e aforismi - Immanuel Kant


“Sublime è il senso di sgomento che l'uomo prova di fronte alla grandezza della natura sia nell'aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l'infinito e si rende conto che l'anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi”


Immanuel Kant
Königsberg 1724 – Königsberg 1804
Filosofo tedesco


Paesi di Calabria - Acquappesa

Acquappesa (Cs) - Scoglio della regina

domenica 23 ottobre 2016

Quando c'era Don Nicola Girimonti

Scandale - Don Nicola Girimonti in una foto dell'Archivio Aprigliano

Cattedrale di Santa Severina

Il portale della Cattedrale di Santa Severina in una foto di Giuliano Monterosso

Scandalese sulla copertina di un libro

Don Simone Scaramuzzino di Scandale, sulla copertina di un libro pubblicato in Croazia

Rino Gaetano

Rino Gaetano in una foto Ansa

“A te che sogni una stella ed un veliero
che ti portino su isole dal cielo più vero.
A te che non sopporti la pazienza
o abbandonarti alla più sfrenata continenza.
A te che hai progettato un antifurto sicuro.
A te che lotti sempre contro il muro
e quando la tua mente prende il volo
t’accorgi che sei rimasto solo.
A te che ascolti il mio disco forse sorridendo
giuro che la stessa rabbia sto vivendo
siamo nella stessa barca, io e te”


Rino Gaetano
Salvatore Antonio Gaetano
Crotone, 29 ottobre 1950 – Roma, 2 giugno 1981
Cantautore

Massime e aforismi - Antonio Tabucchi

Antonio Tabucchi in una foto di Wikipedia

“La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice solo la verità”


Antonio Tabucchi
Pisa 1943 – Lisbona 2012
Scrittore


sabato 22 ottobre 2016

Come eravamo

Foto del Centro Sportivo il Chiosco di Scandale


Calabria - San Nicola Arcella

L'Arcomagno di San Nicola Arcella

Scandalese a Le Castella

Attilio Riolo

Massime e aforismi - Gino Strada

Gino Strada in una foto Wikipedia

“Le guerre appaiono inevitabili, lo appaiono sempre quando per anni non si è fatto nulla per evitarle”


Gino Strada
Luigi Strada, detto Gino
Sesto San Giovanni 1948 –
Medico e attivista italiano, fondatore dell'ONG italiana Emergency


mercoledì 19 ottobre 2016

Oggi ricordiamo Gino Scalise

 Gino Scalise con la madre

Gino Scalise
Scandale 5.10.1926 – Scandale 19.10.2014
Poeta e scrittore


Il sindaco buono

La sento ancora
quella tenera carezza.
A scuola quel mattino
si correva per le scale,
e lui, come l’ultimo dei cittadini,
per caso era lì,
ci fermò a braccia aperte,
ci accarezzò sul viso
e affettuosamente disse:
non correte bambini,
quasi a dire, non abbiate
fretta di diventare grandi.
Quell’ultimo ma primo cittadino
non ammoniva mai,
convinceva con la voce
dirompente dell’amore,
che sapeva parlare al cuore.
La sento ancora
quella dolce carezza
che con animo gentile
sapeva regalare Gino,
il nostro umile primo cittadino.

Nuccio Coriale


Poesia di Carmine Coriale, detto Nuccio, dedicata a Gino Scalise. Pubblicata nella biografia di Iginio Carvelli, Gino Scalise. Ulivo rigoglioso in piena selva, Calabria Letteraria Editrice, 2016, pag. 139



Poesia di Gino Scalise
Articolo di Francesco Rizza sulla proposta di Monsignor Graziani di avviare la procedura per la  beatificazione di Gino Scalise

Discarica di Scandale - I cittadini di tutta la provincia sono contrari alla realizzazione

Proteste per la Discarica di Scandale

I Cittadini si mobiliteranno ancora una volta per difendere il territorio in una zona interessata da agricoltura biologica e produzione di formaggi a marchio dop

 SCANDALE lunedì 17 ottobre 2016
Il comitato Verità, Democrazia e Partecipazione interviene sulla questione della discarica di Scandale: una spada di Damocle pende sul nostro territorio. Si apprende che, per l’ennesima volta, la conferenza di servizi prevista per il giorno 12 ottobre u.s.  presso il Dipartimento ambiente della Regione Calabria per definire il procedimento relativo alla richiesta della Ecolsystema di riesaminare l’autorizzazione della discarica per l’amianto al fine di trasformarla in discarica per rifiuti speciali non pericolosi, da realizzarsi in località Santa Marina nel comune di Scandale, è stata rinviata.
Da mesi, ormai, si attende che la Regione metta la parola fine alla lunga epopea che ha come protagonista la località Santa Marina, sita nel comune di Scandale. Ancora una volta quel territorio è protagonista delle mire economiche di qualche privato che, delle discariche e della gestione rifiuti ha fatto il proprio business.
Già nel 2010, davanti alla minaccia di realizzare una discarica di amianto in una zona interessata da agricoltura biologica e produzione di formaggi a marchio dop, La rete per la difesa del territorio “ Franco Nisticò”, riuscì a bloccare il progetto, mobilitando migliaia di cittadini ai quali si aggiunsero il Comune di Scandale e la Provincia di Crotone.
La Ecolsystema,  fallito il tentativo di costruire una discarica di amianto ha provveduto a modificare il suo progetto riuscendo, ad inizio del 2015, a riavviare la procedura per ottenere i pareri Via ed Aia al fine di riconvertire l’impianto in una discarica per la spazzatura.
Le emergenze ambientali ed il rischio per la salute in un territorio ormai al collasso restano.   I cittadini di Scandale e di tutta la provincia sono fortemente contrari alla realizzazione dell’ennesima discarica e se necessario si mobiliteranno ancora una volta per difendere il  territorio e bloccare una ennesima speculazione economica a scapito dell’ambiente e della salute.
L’appello che facciamo al sindaco Pingitore è di portare avanti il suo dovere istituzionale e se non vuole restare da solo favorisca forme di partecipazione popolare e democratica e ridia al suo comune la connotazione di  casa del popolo. Fare la vittima non serve a risolvere i problemi, ma solo a lavarsi la coscienza.

Articolo e foto a cura della Redazione del sito Il Cirotano


Ezio Scaramuzzino - Il Premio Nobel

Dario Fo e Bob Dylan in una foto Agensir

Dario Fo e Bob Dylan

Una giornata significativa quella del 13 ottobre 2016. Muore Dario Fo, ex premio Nobel  per la letteratura e nello stesso giorno identico riconoscimento viene attribuito al cantautore americano Bob Dylan, presumo per i testi, non certo per gli spartiti musicali delle sue canzoni.
Già il premio a Dario Fo suscitò a suo tempo molto sconcerto e in tanti avvertirono in esso una pericolosa involuzione, tale da far ritenere che non poteva essere più considerato serio un premio che in precedenza era stato assegnato, per limitarci all’Italia, a Eugenio Montale, a Luigi Pirandello, a Salvatore Quasimodo.
Ho già avuto modo di parlare di Fo, qualche mese addietro, in occasione della morte di Giorgio Albertazzi, quasi che i due avessero vissuto delle vite parallele, ed in quella circostanza sostenevo che forse l’unico, grande merito artistico di Fo era stato quello di trovarsi, a differenza del suo gemello, politicamente schierato dalla parte giusta della barricata. Non potevo d’altra parte ritenere degna del Nobel quella banale trovata linguistica, conosciuta con il nome di grammelot, né quella sua polemica fastidiosa e continua contro la chiesa cattolica, cosa che non gli conferiva certo l’aureola del martire, quasi egli fosse un novello Giordano Bruno o  Galileo Galilei, dal momento che oggi dir male della chiesa è diventato molto più facile, più comodo  e più redditizio dello sparare alla Croce Rossa. Tralascio poi, per carità di patria, le sue prese di posizione in occasione dell'assassinio del commissario Calabresi ed in altri clamorosi episodi legati al terrorismo rosso. Ho sempre ritenuto che quell’assegnazione del Nobel a Fo costituisse  uno svilimento dello stesso Nobel, ormai chiaramente orientato, come si è agevolmente visto negli anni successivi, al fiancheggiamento di una certa politica,  almeno per quanto riguarda i settori non scientifici (pace, letteratura, economia), dove la faziosità, l’arbitrio, la stupidità legata alla presunzione e lo spirito di cordata la fanno ormai da padrone.
Lo si nota del resto anche nell’odierna attribuzione a Dylan, il quale è stato autore di qualche bellissima canzone, come Blowing in the Wind, è stato punto di riferimento per un’intera generazione di pacifisti, figli dei fiori, hippies e contestatori vari negli ultimi decenni del secolo scorso, ma che solo con difficoltà vedo degno del premio Nobel, almeno del Nobel di quando esso era ancora una cosa seria.
Ma tant’è. Penso che bisogna rassegnarsi e ricordare con amarezza che non hanno vinto il Nobel scrittori e poeti del calibro di Giuseppe Ungaretti, Lev Tolstoj, Graham Greene, Jorge Luis Borges, Oriana Fallaci.
Oggi, per vincere il Nobel per la letteratura, bisogna essere schierato politicamente dalla parte giusta, avere un certo successo mediatico, non andare contro corrente. Dario Fo e Bob Dylan avevano questi requisiti e sono stati giustamente premiati. Mi dispiace solo per Checco Zalone: dovrà ancora aspettare, penso per molto.


Articolo pubblicato venerdì 14 ottobre 2016 sul suo Blog


domenica 16 ottobre 2016

Scandalese Carabiniere

A sinistra nelle due foto si vede don Clemente Madia quando faceva il Carabiniere  (Archivio Aprigliano)


Calabria - Lago Arvo

Il Lago Arvo in Sila in due foto di  Kati Paholik


Regala un magico Natale

Farmacia Ceraldi di Scandale - Locandina pubblicata su Facebook

Come eravamo

Gianni Carvelli - Musica x Sempre

Scandalese a Berlino

Luca Londino all'Olympiastadion di Berlino

Massime e aforismi - Carl Gustav Jung

Carl Gustav Jung

"Poco importa sapere dove l’altro sbaglia, perché lì non possiamo fare molto. È interessante sapere dove sbagliamo noi stessi, perché lì si può fare qualcosa"


Carl Gustav Jung
Kesswil 1875 – Küsnacht 1961
Psichiatra e psicoanalista svizzero


sabato 15 ottobre 2016

Paesi di Calabria - Pentedattilo

Il paese abbandonato di Pentedattilo (Pentadattilo in greco-calabro), Frazione di Melito Porto Salvo 

Scandalesi a Roma

Don Simone Scaramuzzino a Roma - Fontana di Trevi

Come eravamo

Foto di Carmine Grisi

Tifosi allo Stadio "Luigi Demme"

Tifosi dello Scandale fotografati da By Ros




Venti di Guerra



L’ultima guerra

“È col cuore grave che sono costretto a prendere atto che dal giorno 6 ottobre 2016 una guerra tra la Russia e gli USA è possibile in ogni momento. Una guerra che può avere devastanti effetti anche per noi. Per quanto sia orrendo e penoso parlarne, bisogna farlo, perché i grandi media nascondono questa serissima eventualità. Non ne parlano perché vogliono continuare a farci pensare a una guerra mondiale come a un videogioco e perché vogliono continuare a convincerci che lo Zio Sam alla fine prevarrà, perché è il più forte e perché è nel giusto, qualsiasi cosa faccia”

Parte di un articolo apparso su megachip.globalist.it



Massime e aforismi - Margherita Hack

 Margherita  Hack

“La scarsa considerazione che la nostra classe politica e in particolare quella più recente riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della gran maggioranza degli eletti in Parlamento”


MARGHERITA HACK
Firenze 1922 – Trieste 2013
Astrofisica e divulgatrice scientifica italiana


mercoledì 12 ottobre 2016

Problematicità di Corrado Alvaro

Corrado Alvaro
Problematicità di Corrado Alvaro

La produzione letteraria di Corrado Alvaro, nato a San Luca d’Aspromonte nel 1895 e morto a Roma nel 1956, costituì una delle prime manifestazioni di un nuovo realismo che per lui, meridionale, ebbe un essenziale modello in Verga, ma che, per la vicinanza con Pirandello e con le prospettive di «900», si allargò verso suggestioni liriche e fantastiche, trasponendo le vicende narrate in significati assoluti, in un orizzonte mitico carico di risonanze personali e autobiografiche e complicato da un’ostinata problematicità.
Lo scrittore, che aveva scelto di vivere la realtà moderna e si era allontanato dalla sua terra, prendeva avvio dalla distanza irriducibile e dagli scontri inevitabili tra la realtà calabrese, ancora chiusa nei suoi valori e nella sua miseria senza tempo, e la realtà del mondo industriale e cittadino; risalendo alle proprie radici nell’infanzia e nell’adolescenza, ritrovava una memoria che non offriva dolcezza e consolazione, ma era segnata dallo scontro tra la nostalgia per quel mondo primitivo e incontaminato e lo sforzo di uscire dalla sua secolare arretratezza e violenza.

In una varia produzione di racconti (si ricordi il volume L’amata alla finestra, 1929) Alvaro rappresentò sia la vita contadina sia quella cittadina, soprattutto nel viluppo di malesseri e di desideri che costituisce l’esperienza di giovani e di adolescenti. Il romanzo breve Gente in Aspromonte (1930) può considerarsi l’opera migliore di Alvaro, con la narrazione incalzante di una vicenda di oppressione, di impegno per il riscatto sociale, di rivolta vendicatrice, legata alla scoperta della violenza della realtà da parte di un adolescente calabrese (sullo sfondo di paesaggi e rapporti umani visti con una suggestiva carica lirica e mitica).
Un orizzonte completamente diverso è quello del romanzo L’uomo è forte (1938), scritto dopo un viaggio nella Russia sovietica e rivolto a rappresentare il carattere allucinato di una società totalitaria.
Carattere direttamente autobiografico hanno i tre romanzi del ciclo Memorie del mondo sommerso, che seguono la vita di Rinaldo Diacono, dall’infanzia e dall’adolescenza trascorse in un paese del meridione e in un collegio nelle vicinanze di Roma (il primo romanzo del ciclo, L’età breve, 1946, fu il solo compiuto e pubblicato dall’autore).


Giulio Ferroni, Profilo storico della letteratura italiana, Einaudi scuola, 1992, volume II, pag. 759.

Massime e aforismi - Jonathan Swift

Jonathan Swift

“Abbiamo religioni a sufficienza per farci odiare,
ma non a sufficienza per farci amare, l’un l’altro”


Jonathan Swift
Dublino 1667 – Dublino 1745 
Scrittore e poeta irlandese

Paesi di Calabria - San Mauro Marchesato

San Mauro Marchesato in alcune foto Google del 2010




Paesi abbandonati di Calabria - Roghudi

Il paese abbandonato di Roghudi (RC) - Foto sopra di  Domenica Palamara