domenica 17 ottobre 2010

Il prof. Manlio Rossi-Doria arriva a Scandale (novembre 1954)



Foto scattata a Scandale in via Roma nel novembre del 1954. Da sinistra a destra: il prof. Manlio Rossi-Doria; l’assistente Lucia Trucco, detta Mimma; l’ingegnere Alberto Marsella e il prof. Alberto Antonio Marselli. La casa sulla sinistra, all’epoca era di Mastro Quintino e la casa in fondo con finestra era di Francesco Abiuso, che era un po’ la guida e il suggeritore del Professore in paese.


Rossi-Doria arriva a Scandale l’11 novembre 1954 assieme ai suoi collaboratori prendendo alloggio in Via Roma, in casa di don Orlando Scaramuzzino, commerciante di tessuti.

Non arrivò a caso. Precedentemente, il suo assistente, Gilberto Antonio Marselli, ne aveva parlato con la guardia municipale del paese, don Amedeo Cizza, che conosceva dal 1949 quando l’incontrò per motivi di lavoro, come risulta dalla testimonianza pubblicata sul libro Un paese di Calabria dal titolo Una significativa esperienza:


“Quando nel 1949, durante i rilevamenti della carta di utilizzazione del suolo, mi fermai nella zona di Scandale, fui molto aiutato dalla guardia municipale, il famoso don Amedeo ricordato anche da Rossi-Doria nelle sue “Note di viaggio”, istituzionalmente informatissimo proprio sugli aspetti del regime fondiario che più mi interessavano per la mia ricerca. Tornatovi una settimana prima del nostro gruppo, mi fu naturale rivolgermi a lui, che mi indirizzò verso un’abitazione al terzo piano di un edificio moderno”.


In verità, Rossi-Doria nel mese di luglio già si era incontrato con il Sindaco Pasquale Brescia. Successivamente, il 30 agosto 1954, gli scrisse una lettera da Napoli-Portici per avvisarlo del suo arrivo in paese:


“Caro Sindaco, dopo la mia visita del luglio non mi sono fatto più vivo con Lei. L’inizio del lavoro del quale a voce Le parlai è rinviato ai primi di ottobre, quando io stesso con due o tre giovani verremo a passare a Scandale una quindicina di giorni, per ritornare in seguito almeno altre due volte.

Spero che per allora sarà possibile avere la casa di cui parlammo. In ogni caso Le farò sapere con precisione la data del nostro arrivo. La ringrazio ancora per la sua gentile accoglienza. A presto.


Lo stesso giorno scrisse anche al dottor Franco De Rossi (o Del Rosso) responsabile del Centro di Colonizzazione Opera Valorizzazione Sila (O.V.S.) di Ponte Corazzo, dove si scusava per non avergli scritto: “dopo la breve visita del luglio. Il lavoro di cui Le parlai è confermato, ma avrà inizio solo ai primi di ottobre. La informerò della data dell’arrivo mio e dei miei collaboratori”.

Passarono alcuni mesi e il 5 novembre 1954, Rossi-Doria avvisa il Sindaco di Scandale dell’imminente arrivo:


Caro Sindaco, finalmente dopo tanti contrattempi sono in grado di comunicarLe che con il 10 p.v. inizieremo il lavoro su Scandale del quale Le parlai a voce nel nostro ultimo incontro.

Il ritardo è stato dovuto in parte alla necessità di ultimare altri lavori che avevamo in corso ed in parte da esigenze organizzative.

Ho creduto, pertanto, opportuno pregare il mio assistente, Dottor Gilberto Marselli (che già conosce Scandale per avervi lavorato con me nel 1949), di venire costà per prendere i primi contatti con Lei e per interessarsi della nostra futura sistemazione. Mi permetto, quindi, presentarlo a Lei sicuro della Sua gentilezza. In attesa di presto rivederLa La saluto molto cordialmente.


L’arrivo in paese di questo gruppo di studiosi non passò inosservato alle autorità.

Un giorno, racconta il prof. Marselli, Rossi-Doria e la moglie si recarono a Catanzaro per sbrigare delle faccende: “In quella occasione mentre alloggiavano al Jolly Hotel, in piena notte, furono svegliati per un controllo di Polizia, provocato dal passaporto americano della signora Anne. L’indomani, il Professore, recatosi in prefettura (dove, ai tempi della sua consulenza dell’Opera Valorizzazione Sila per gli interventi della riforma fondiaria, aveva conosciuto un funzionario) si accorse che erano più che adeguatamente informati della nostra presenza a Scandale e dello scopo della nostra missione. I particolari li appresi in seguito io stesso, attraverso la solita guardia municipale e, successivamente, lo stesso brigadiere dei Carabinieri: erano stati loro i canali attraverso i quali le informazioni erano giunte alla Prefettura di Catanzaro”.

La fiducia degli scandalesi era totale e incondizionata, tanto che subito presero confidenza e cominciarono a chiedere un aiuto per risolvere alcune questioni che si erano create con l’Ente Sila, ma anche con i cittadini di San Mauro che, a dire degli scandalesi, compravano e rivendevano all’Ente Riforma sempre gli stessi cavalli. Rossi-Doria e Marselli andarono più volte a San Mauro e, dopo dibattiti molto accesi, riuscirono a risolvere la questione.


Cfr. Manlio Rossi-Doria, Un paese di Calabria, a cura di Michele De Benedictis, l’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2007, p.47.

Biblioteca Giustino Fortunato di Roma, Archivio Rossi-Doria, Scandale, vol. VI, fascicolo n°38.