Il Municipio di Scandale in una foto di Remo Cavelli |
Progetti anziani e disabili, Scandale
rivendica equa ripartizione dei fondi
I piccoli comuni con le briciole non
riuscirebbero neanche a garantire la minima efficienza dei servizi.
SCANDALE martedì 22 luglio 2014
Anziani - Il sindaco di Scandale Iginio
Pingitore scrive all’assessore agli Affari Sociali della regione Calabria in
merito alla delibera adottata in giunta regionale n. 311/2013, modificata dalla
G. R. del n. 506/2013, nella quale definisce le linee guida per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, individua
gli ambiti territoriali intercomunali per la pianificazione degli interventi e
ne assegna i fondi. Il distretto di Crotone, di cui Crotone è Comune capofila,
è composto da sette Comuni: Belvedere Spinello, Crotone, Cutro, Isola Capo
Rizzuto, Scandale, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato, il cui fondo assegnato
al distretto con la delibera 311/2013 506/2013 è pari ad € 787.625,55 suddiviso
per intese. Al fine di superare la frammentazione delle iniziative realizzate
dai Comuni e favorire un approccio integrato degli interventi attraverso
l’elaborazione di un piano contenente una ricognizione dei bisogni, il fondo
viene assegnato al comune capofila che svolge funzioni di coordinamento e di
raccordo e diventa unico referente della Regione Calabria. La titolarità del
fondo quindi è estesa a tutti i comuni del distretto che adottano il piano
territoriale degli interventi contenente la programmazione concertata e
condivisa (D. G. R. 311/2013). Nel distretto di Crotone il principio di
programmazione partecipata viene completamente eluso dal Comune capofila che,
in modo del tutto autonomo, opera una mera ripartizione del fondo in base a
criteri decisi dall’Assessorato alle Politiche Sociali e chiede ai Comuni del
distretto di redigere un proprio piano degli interventi tenendo conto del fondo
assegnato. Ogni tentativo di discussione e di confronto viene negato dal Comune
capofila che nega anche chiarimenti rispetto al criterio utilizzato per la
spartizione del fondo. Il Comune Capofila disattende completamente le linee
guida che espressamente recitano “è esclusa la ripartizione del fondo o parti
di esso a singoli Comuni se non in casi eccezionali e sufficientemente motivati
secondo principi di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione (per ragioni
logistiche, demografiche, organizzative, strutturali, ecc), previa
autorizzazione da parte del competente Settore Politiche Sociali della Regione
Calabria”. Il comune di Scandale è stato accanto al capofila e sempre presente
negli incontri attraverso il suo assessore agli Affari Sociali Daniele Trivieri,
il quale è molto irritato per questo comportamento.
La ripartizione del fondo operata dal
Comune di Crotone, non consente ai Comuni, soprattutto quelli piccoli, a cui
sono stati destinati fondi irrisori, di realizzare quei servizi indispensabili
alle fasce più deboli della popolazione soprattutto quando si parla di non
autosufficienti. Proprio a detti soggetti, cui il fondo è destinato, viene
negato il diritto di usufruire degli interventi definiti dalla DGR 311/2013 che
rimarca di rivolgere particolare attenzione per i contesti territoriali
contrassegnati da carenze di infrastrutture e condizioni di degrado ambientale
ed emarginazione. Le condizioni dei nuclei familiari che vivono in tali
contesti con la presenza in famiglia di disabili, anche gravi, sono spesso
gravati da situazioni di povertà estrema. Le linee giuda del Fondo per la non
autosufficienza stabiliscono che una quota non inferiore al 30% delle risorse
debba essere destina ad interventi in favore di persone in condizioni di
disabilità gravissima e di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di
assistenza continua nelle 24 ore (gravi patologie cronico degenerative non
reversibili, ivi inclusa la sclerosi laterale amiotrofica, gravi demenze,
gravissime disabilità psichiche multi patologiche, gravi cerebro lesioni, stati
vegetativi ect.). Anche questo servizio non potrà essere realizzato dai comuni,
soprattutto quelli piccoli, per insufficienza di risorse. Se prendiamo in esame
il Comune di Scandale questo dovrebbe con € 29.000,00 (fondo assegnato dal
Comune capofila) redigere un piano degli interventi comunali tenendo conto
delle diverse intese: Infanzia, Famiglie in difficoltà, Conciliazione tempi di
vita e di lavoro e il Fondo per la non autosufficienza tenendo anche conto che
una quota del F.N.A. (compreso nei € 29.000,00) non inferiore al 30% deve
essere destinata ad interventi in favore di persone in condizioni vitali tali
da richiedere un’assistenza continua nelle 24 ore. Il criterio di valutazione
dovrebbe tener conto dei progetti presentati, dell’affidabilità dei servizi e
delle problematiche di ogni singolo ente, non, invece, del numero degli
abitanti, fattore certamente penalizzante per un comune di tremila anime. Il
comune capofila possiede infrastrutture, ospedali, centri di assistenza
giornaliera per ammalati e disabili a dispetto dei piccoli comuni che con le
briciole di pane non riuscirebbero neanche a garantire la minima efficienza del
servizio. Così non va bene il comune di Scandale non firmerà l’accordo e anche
il nuovo sindaco Rosario Macrì di Belvedere Spinello ha presa una simile
posizione. Più che una ripartizione equa, questa pare proprio una ripartizione
esclusivamente di carattere politico.
Articolo del sito Il Cirotano