Foto By Ros del Consiglio comunale del 13 luglio 2014 |
Consiglio comunale Scandale: approvato
il consuntivo 2013
I debiti accertati fino ad oggi sono
oltre 2 milioni e mezzo di euro
SCANDALE martedì 29 luglio 2014
Con i voti della sola maggioranza e
l’astensione della minoranza (non il voto contrario) è passato in Consiglio
comunale il rendiconto di gestione 2013. Il consuntivo 2013 registra un
disavanzo di poco più di 1.500.000,00 euro, derivante interamente dalla
gestione delle passate amministrazioni, tecnicamente definite residui attivi,
praticamente crediti da tributi, imposte e da canoni, importi che nel tempo si
sono rilevati non riscuotibili e/o non corrispondenti ai tributi da pagare da
parte dei cittadini. I residui, tuttavia, si sono creati dopo le ordinanze
alluvionali, negli anni 2008 al 2011. Si è intervenuti, per l’urgenza, senza
attendere l’erogazione dei relativi contributi da parte del Ministero o della
Regione Calabria. Oggi le spese pagate e i debiti onorati dall’ente nei
confronti dell’imprese, in conseguenza di tale ordinanza ministeriali, non
trovano più copertura nei bilanci dello Stato e della stessa regione Calabria.
I debiti accertati fino ad oggi sono pari a euro 2.670.000,00 che
l’amministrazione ha deciso di spalmare in 30 anni attraverso un finanziamento
ottenuto dalla Cassa Deposito e Prestiti con il decreto emanato dal governo
Renzi. “Con questa operazione la nostra amministrazione comunale – afferma il
sindaco Iginio Pingitore – scongiura definitivamente il dissesto finanziario e
smentisce quanto qualcuno ha annunciato, ponendo un rimedio ad una situazione
che, se non affrontata, avrebbe portato il comune verso la paralisi della
gestione in termini amministrativi e politici. Il 2013, tuttavia non ha
prodotto nessun debito, visto che l’amministrazione ha gestito i lavori in
economia ed in assoluta parsimonia. Una delle opere più grande di questa
amministrazione è la salvezza dell’ente, il risanamento dei conti. Il
Consigliere Barberio che oggi dà la colpa all’amministrazione Brescia di cui
ero vicesindaco e poi assessore, non tiene conto del fatto che nel periodo in
cui egli stesso era sindaco, e cioè dal 1992 al 2000, ha accumulato debiti
pari a 2.454.746,65, quasi due milioni e mezzo, e cioè il 47,2 % del debito
complessivo. Più di quelli contratti dalle amministrazioni che si sono
succedute dal 1966 al 1992, l’anno dell’inizio del suo mandato! Debiti causati
dalla concessione di mutui per la realizzazione di opere pubbliche non
finanziate da fondi statali o regionali, ma dalle tasche dei cittadini che ad
oggi pagano ancora gli obblighi finanziari dell’Amministrazione Barberio.
L’amministrazione Brescia ha contratto
570.000,00 euro di debito e le royalties provenienti dalla centrale turbogas, è
vero che piovevano come manna, ma sono state spalmate sull’abbattimento dei
costi della mensa scolastica (50.000,00 euro), del servizio scuolabus (che
veniva offerto gratuitamente), dell’addizionale dell’energia elettrica,
dell’IRPEF, altri soldi impiegati per i lavoratori presso il bosco Manco
Ferrato. Il Consigliere Barberio ha sempre avuto un ruolo politico rilevante,
sia come capo d’opposizione e sia come capo di un partito che all’epoca
dell’Amministrazione Brescia, da cui io mi dimisi, più che fare da controllore
faceva da semplice accondiscendente. Tutto lo spirito battagliero del
Consigliere Barberio emerge ora, dopo anni di silenzio. Già, sputare nel piatto
in cui si è mangiato prima non andava bene: coi nuovi piatti si può tutto e si
può dare anche alla colpa al Sindaco Pingitore. Inoltre oggi i trasferimenti
provenienti dallo Stato sono quasi nulli, ma occorre rinfrescare la memoria a
qualche dimentico: all’epoca di Barberio i trasferimenti consistevano in 1.174.000,00
euro ed all’epoca di Brescia consistevano in 730.000,00 euro, quindi quasi
mezzo milione in meno. Influisce l’effetto del federalismo fiscale sul bilancio
degli Enti Locali, poiché la spesa è sempre più finanziata con le entrate dei
tributi locali, in un periodo in cui la gente non riesce ad avere neanche una
giornata lavorativa. Il futuro per gli enti locali è meno roseo, poiché le
prospettive indicano l’azzeramento dei contributi statali e un’autonoma
gestione finanziaria e la difficoltà maggiori dei comuni sono dovute proprio
alla riscossione delle entrate tributarie che concorrono sempre di più al
finanziamento dei servizi comunali e secondo le vigenti norme si è costretti
necessariamente ad incrementare il tasso di riscossione delle imposte locali.
Ci sono tutte le condizioni, politiche ed amministrative, per realizzare queste
azioni, speranzosi anche che l’opposizione possa essere costruttiva in modo che
l’Amministrazione si metterà in condizione di assumere un atteggiamento di
assoluto dialogo. Le azioni finanziarie compiute in questi ultimi mesi hanno
seriamente scongiurato un dissesto finanziario, sono stati pagati tutti i
creditori che avevano effettuato lavori per conto dell’ente e si sta adoperando
a 360 gradi per poter onorare nei confronti dei creditori i piccoli debiti e
quelli con cifre più consistenti come il Commissario per l’emergenza rifiuti,
Edison, Equitalia ecc. La gestione di un comune come il nostro è difficilissima
in questo periodo; la triste situazione debitoria è cresciuta di anno in anno e
l’abitudine a contrarre debiti parte dagli anni 90” quando le opere venivano
realizzate esclusivamente attraverso mutui. Pertanto l’opposizione non può
meravigliarsi né fare finta di dimenticarsi: le opere realizzate in paese non
si costruiscono attraverso i mutui, ma attraverso finanziamenti. E’ facile
realizzare le opere, tanto a pagare sono sempre i cittadini!”
Articolo pubblicato dal sito Il Cirotano