domenica 31 gennaio 2010

Massime e aforismi: Emil Cioran.

Emil M. Cioran (nella foto) filosofo, scrittore e saggista è nato nel 1911 in Romania ed è morto a Parigi nel 1995.


“Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che cercano il senso della vita senza trovarlo e quelli che l'hanno trovato senza cercarlo”.


“Tutti gli uomini sono più o meno invidiosi; gli uomini politici lo sono in modo assoluto. Si diventa uno di loro soltanto in quanto non si sopporta nessuno accanto o sopra di sé”.


“Per disarmare gli invidiosi, dovremmo uscire per strada con delle stampelle. Solo lo spettacolo del nostro decadimento umanizza un po’ i nostri amici e i nostri nemici”.


“La tirannia distrugge o fortifica l’individuo; la libertà lo rammollisce e ne fa un fantoccio. L’uomo ha più possibilità di salvarsi con l’inferno che col paradiso”.


“La timidezza, fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di ogni ricchezza interiore”.


“Il declino di un popolo coincide con un massimo di lucidità collettiva. Quando gli istinti che creano i “fatti storici” si indeboliscono, sulle loro rovine si erge la noia. Gli Inglesi sono un popolo di pirati che, dopo aver depredato il mondo, hanno cominciato ad annoiarsi. I Romani non sono scomparsi dalla faccia della terra in seguito alle invasioni dei barbari né a causa del virus cristiano, un virus ben più sottile fu loro fatale. Una volta privati dell’azione si trovarono costretti ad affrontare la vacuità del tempo, maledizione sopportabile per un pensatore, tortura incomparabile per una collettività”.


“La morte non ha senso se non per coloro che hanno amato appassionatamente la vita”.