domenica 10 gennaio 2010

Il prof. Rossi-Doria conversa con Aldo Rizzuto nell’aprile del 1955.


Nella foto a sinistra si vede Rossi-Doria con un bambino nei pressi della chiesa dell’Addolorata nel 1955. Le foto, di cui noi conosciamo solo una piccola parte, sono state scattate quasi tutte dalla moglie del professore, Anna Lengyel Rossi-Doria.


Il professor Rossi-Doria parla con il giovanissimo Aldo Rizzuto.


“Aldo ha 15 anni. È figlio al macellaio. Però non fa solo il macellaio ma anche il meccanico e il contadino. È un bel ragazzo alto biondo e con gli occhi scuri.

È venuto a casa ad aggiustare il letto e poi si è fermato vicino al fuoco e fumando (perché fuma da 4 anni) si è messo a parlare.

A lui piace la vita a Scandale perché sta bene. Anche se in famiglia sono 10 figli che così va bene. Solo un fratello studia, ha 17 anni fa la V ginnasio. Aldo non sta mai in casa. Non si occupa di nessuno. Riceve ancora botte da suo padre, ma non reagisce.

È fidanzato con una ragazza di 15 anni che va a vedere ogni giorno. Si parlano dalla finestra. Dice di essere fidanzato da 7 anni e vuole sposare quella. Se la fidanzata lo lasciasse, se ne troverebbe subito un’altra. Tutto il paese lo sa che loro due si parlano, ma ancora sono piccoli per fidanzarsi ufficialmente.

A lui non importa se non la può baciare o toccare; una fidanzata, allora dovrebbe essere per forza baciata?

Spesso va a Crotone con gli amici a ballare e al cinema. A Crotone le ragazze sono più moderne e quelle lui bacia, ma non significa niente.

Non ha amici intimi. Tutti i giovani della sua età con i quali esce sono amici. Con le ragazze non c’è l’amicizia. Non si possono neanche salutare per la strada e i ragazzi per dispetto quando le incontrano accompagnate le salutano.

È stato negli altri paesi vicini, ma non è mai uscito dalla Calabria e spera di poter fare il militare per vedere e conoscere gli altri posti.

Pensa di sposarsi a venti anni e vuole solo pochi figli, due un maschio e una femmina. Alla chiesa non ci va più, questo ormai già da quattro anni. I suoi genitori non lo obbligano. I ragazzi della sua età non ci vano neppure. Quelli che frequentano Centri di Azione Cattolica sono delle mezze femminucce. Va solo a messa se sa che ci va anche la fidanzata.

Le distrazioni sono poche a Scandale e dopo la scuola, Aldo ha fatto solo la terza, bisogna lavorare. Quando va al cinema va di preferenza a vedere i film di guerra e anche quelli d’amore. Legge fotoromanzi “sono utili, insegnano a fare all’amore”.

Quando sta con i compagni parlano di divertimento, di ragazze e anche di politica. Lui se ne intende di politica, e saprebbe per chi votare. Suo padre non è comunista e nessuno gli ha mai spiegato niente; da solo, dice lui. Forse perché non gli piacciono i preti e i democristiani. I suoi amici la pensano come lui. A Scandale non c’è un capo. Non sa neanche quali siano i partiti italiani e ignora Togliatti. Ma per Aldo le personalità più importanti nel paese sono il Sindaco e il Segretario e anche se non sono comunisti, sono persone brave e oneste.

Se ci fosse una guerra ci andrebbe e dice che è sempre l’Italia che ha ragione. Sarebbe contento di servire la patria, ma poi quando gli spiego che le guerre non servono a niente e che lui dovrebbe sapere perché ci va, risponde che ho ragione.

Dice di non sapere niente. Non conosce l’Italia si è dimenticato quello che ha imparato a scuola. La vita non gli fa paura. Mangia quello che c’è oggi, e non pensa al domani. Sempre si vive dice lui.

Nel suo intimo però sa che più tardi avrà un mestiere. Spera di poter stare bene, meglio dei suoi. Lavora con buona volontà quando c’è da lavorare e quello che fa gli piace.

Dice di essere amico dei contadini perché anche lui va in campagna qualche volta e fiero di farsi passare per un uomo. E la fidanzata, e Crotone, e la guerra e il lavoro e il fumare sono per lui segni di maturità e solo quando ride si capisce la sua giovane età perchè allora non può fingere.

Mi ha chiesto che facevo a Scandale e glielo ho spiegato. È stato attento, molto, ma forse, non per questo ha capito”.


Aprile 1955. Notazioni e Appunti di Rossi-Doria e delle sue collaboratrici, Durante l’inchiesta condotta a Scandale. A.N.I.M.I., Roma, Archivio Rossi-Doria, vol. II, fascicolo 9 (dattiloscritto).