lunedì 1 febbraio 2010

Rissa a Santa Severina nel 1598 che vide protagonisti Cesare Sculco e Giovanni Brescia di Scandale.

Nella foto, piazza Campo a Santa Severina.

Tra le liti che avvenivano durante la fiera a Santa Severina, ricordiamo quella che ebbe per protagonisti da una parte il canonico e mastro di fiera di Santa Anastasia, Camillo Infosino, e dall’altra Cesare Sculco e Giovanni Brescia di Scandale.

Il 4 maggio 1598 il notaio Scipione Palmerio, attuario ordinario della curia arcivescovile di Santa Severina, su mandato del Vicario generale della città prese la testimonianza del canonico, il quale affermò:


“Io come Mastro di fera ritrovandome nella piazza dove si dice il Campo dove è la fera di S. Anastasia p.ta viddi due uomini armati di scopette à focile con daghe et storte, mi volsi informare et accostandome con essi ad uno afferrai la scopetta, et dissi perche causa andavano armati per la fera senza licenza mia come Mastro di fera, et tutti ad un tempo me si calaro sopra et mi afferorno imbuttandomi et percotendomi et in questo uno delli predetti arrancò la dagha et l’altro calò lo cane della scopetta et io me ritirai acciò non mi donassero gridando a me queste cose, et così andorno verso le case della corte, et chiamorno certi altri che stavano illa armati, et uscirono fora delle case della Corte, et in questo affacciò Filippo Campagna capitano al presente di detta città della finestra dicendo che cosa è et quelli dui risposero mi voleno disarmare et detto capitano rispose ammazza aringo chi ni vole disarmare et così uno di quelli che mi percossero quale per quanto ho inteso si chiama Giovanne Blescia [Brescia] disse queste parole, si viene Gesù Cristo qua io l’ammazzo et questo lo replicò più volte et delle dette parole ne fu ripreso da D. Alfonso de Rasis Arciprete di S. Mauro et non ostante detta riprensione pure replicò dette parole et il detto capitano intese queste parole perché stava alla finestra. Sogionse Basilio Teodoro Procuratore della Corte arcivescovile di S. Severina che fe istanza al detto capitano che pigliasse carcerato al detto Giovanne Brescia che havea detto quelle parole in dispregio di Nostro Signore Iesu Cristo a causa s’era ritirato dentro le sue case et detto capitano non rispose”.


Santa Severina: Il luogo detto "lo Campo" di Andrea Pesavento (pubblicato su La Provincia KR n. 23-25/2009).