Il castello di Strongoli
Nel territorio dell’attuale comune di Strongoli sorgeva la famosa Petelia, ricordata sia da Virgilio nel III libro dell’Eneide, sia da Strabone (storico e geografo greco, vissuto al tempo di Augusto), che la definisce “metropolis dei Lucani”. Questa piccola cittadina ebbe l’ardire di restare al fianco dei Romani contro Annibale; ma dopo undici mesi di assedio cartaginese, durante i quali i Petelini diedero prova di grande coraggio, dovette capitolare.
Il valore dimostrato in quella tragica circostanza fu paragonato dal console, poeta e politico latino Silio Italico, a quella di Sagunto: “Fumabat versis incensa Petelia tectis, infelix fidei miseraeque secunda Sagunto”: [Fumava Petelia incendiata con i tetti riversi, una seconda Sagunto infelice per la fedeltà compassionevole].
Nel 202 divenne città federata di Roma e nell’89 municipio. In età romana la cittadina possedeva un teatro, due fori e un impianto termale. Il centro politico deve ubicarsi in località Pianette di Strongoli, ove nel XIX secolo sono state rinvenute alcune iscrizioni, frammenti di statue e abbondanti materiali antichi.
Non tutti gli storici si trovano d’accordo ad attribuire la fondazione di Petelia a Filottète, figlio di Peante, che prese parte alla guerra di Troia come capo di un contingente di sette navi proveniente da Metone e da altre città della regione. Giacché aveva culto eroico in più di un luogo (presso Sibari e a Macalla) è naturale che si affermasse che dopo aver lasciato Troia giunse in Magna Grecia, fondandovi alcune città.