In questa rarissima cartolina spedita a Lione nel 1904 si notano le due carrozze postali che si danno il cambio all’incrocio sotto Santa Severina.
Santa Severina è sicuramente uno dei più importanti paesi della Calabria. Posizionata su una roccia inattaccabile, che da lontano sembra una nave di pietra, è interessante non solo per la sua storia, ma anche per l’arte e la cultura.
Citata da Ecateo di Mileto nel V secolo a.C. fra le città dell’Enotria, mantenne il nome Σιβερίνή Siberine (Siberene) fino all’XI secolo circa per poi prendere il nome di Santa Severina. Secondo la tradizione vi è nato il Papa Zaccaria. Possesso bizantino, fu occupata dagli arabi nell’840 e successivamente riconquistata da Niceforo Foca, valoroso generale al servizio di Basilio I, che la riconsegnò ai Bizantini. Subito dopo fu eretta a Metropolia.
Nel 1075 fu occupata dai Normanni di Roberto il Guiscardo. Fra il XII e il XIII secolo vi si insediarono gli Ebrei che costruirono una Sinagoga ed un Teatro.
Nel 1400 figura fra i feudi di Nicola Ruffo. Nel 1444 passa spontaneamente ad Alfonso il Magnanimo che le concede molti privilegi e autonomie. Nel 1496 Federico d’Aragona la dà in feudo al futuro Luogotenente del Regno di Napoli Andrea Carafa che deve faticare non poco per prenderne possesso. Dal 1608 al 1650 passa ai Ruffo di Scilla e successivamente agli Sculco fino al 1687. Dal 1691 è feudo dei Grutther che lo detengono fino al 1806.
Da visitare il Castello, il Battistero, Santa Filomena e