Il Comune di Scandale in una foto pubblicata in passato da Il Cirotano |
Scandale, minoranza assente: avviata
procedura decadenza
SCANDALE martedì 17 dicembre 2013
In
una lettera datata 13
dicembre 2013 inviata dal Comune di Scandale e indirizzata ai consiglieri
di minoranza, Antonio Barberio e Serafina Demme è stato comunicato l’avvio del
procedimento per la decadenza dalla carica di consigliere, per la mancata
partecipazione alle sedute del Consiglio comunale, ai sensi dell’art.43 del
TUEL. In effetti, la legge prevede che qualora i consiglieri comunali si
assentano per tre volte consecutive dal Consiglio senza produrre
giustificazioni decadono dalla loro carica. Barberio e Demme per la quarta
volta consecutiva non si sono presentati ai consessi civici indetti dal sindaco
Iginio Pingitore nelle seguenti date: 1 giugno 2013 , 30 luglio 2013 , 19 ottobre e 30
novembre. Responsabile del procedimento è la segretaria comunale, dr.ssa
Stefania Tutino, la quale curerà tutto l’iter. I consiglieri di minoranza entro
la fine dell’anno dovranno presentare le motivazioni per cui sono stati
assenti, mediante memore scritta, documenti e giustificazioni, l’amministrazione
ha in seguito l’obbligo di valutare, analizzare le osservazioni e/o deduzioni
presentate al fine di stabilire la fondatezza.
L’adozione del provvedimento finale
spetta al Consiglio comunale. Eventuale decadenza i soggetti avranno la
possibilità di fare ricorso al T.A.R. Il sindaco Iginio Pingitore ha dichiarato
che “è un atto dovuto, i consiglieri di minoranza dopo una campagna elettorale
accesa e che sembravano volessero cambiare il volto del paese hanno dimostrato
di non avere nessun interesse per il bene della comunità. I fatti lo
dimostrano, poiché risultano costantemente assenti dal consesso civico, tranne
le apparizioni mediante manifesti rivolti ad attaccare il sindaco e la sua
amministrazione che ancora governa da pochi mesi”. E’ un atto dovuto ribadisce
ancora il sindaco, “poiché alcuni metodi propagandistici sarebbero ammissibili
solo in campagna elettorale, ma il modo civile e democratico per far conoscere
le proprie idee rimane sempre il dibattito, ancor di più qualora una persona
abbia avuto il consenso popolare e occupa un posto in Consiglio comunale. A tal
punto, per eventuali dissensi contro l’amministrazione esiste solo l’aula della
casa del popolo per controbattere e non subdoli manifesti appesi al muro, nei
bar e per le vie del paese”.
Articolo de Il Cirotano del 17 dicembre 2013