Panorama di Castrovillari |
“Nonostante sia a trecento metri sul livello del
mare, Castrovillari deve essere una fornace in agosto, circondata com’è da
campi riarsi e da un anfiteatro di nudo calcare che si imbeve del calore
solare. Passeggiando fra questi campi, si notano i lavori per la ferrovia che
passerà da Cassano, un luogo grazioso, noto per il suo vino e per le sorgenti
di acque minerali; […]
Naturalmente c’è anche un castello. Fu costruito, o
ricostruito, dagli Aragonesi, con quattro torri agli angoli […]
In questa fortezza crollata, una delle strade porta
ancora il nome di “Giudea”. L’Italia meridionale contava molti di quegli ebrei
di cui il signor H. M. Adler ha tanto saggiamente disquisito. Vivevano in
quartieri separati e sembrano aver goduto di ottima reputazione. Gli ebrei di
Castrovillari, quando furono cacciati da Ferdinando il Cattolico nel 1511,
fecero, per forza maggiore, dono della loro scuola alla città ma, appena
tornati, la rivollero indietro. Sia pur perseguitati, essi non soffrirono però
il martirio inflitto alle sfortunate colonie calabresi di valdesi.[…]
Quindi, arrampicandosi un'altra volta in alto, vi
consigliamo di visitare la famosa cappella innalzata sulla punta del
promontorio, Santa Maria del Castello. […]
Il quadro della Madonna conservato nel santuario ha
operato nei secoli passati tanti miracoli che dispero di darne il resoconto.
Tuttavia è tempo che giunga un nuovo segno del cielo. Sconquassata dal
terremoto, la cappella è in condizioni pessime e addirittura pericolante.
Offrirà i fondi necessari qualche migrante di ritorno dall’America? Anche
questo, a suo modo, sarebbe un miracolo. Ma lontano sono, per ora, le età della
fede, quando l’irascibile protestante J. H. Bartels sostava in questi luoghi e
ringhioso contava fino a sette monasteri a Castrovillari (e ve ne furono anche
il doppio) e vedeva i 130 sacerdoti “imbroglioni panciuti, a zonzo per le
strade e per le case”.
Per
un approfondimento si consultino le pagine da 182 a 185 del libro di Norman
Douglas, Vecchia Calabria, Gruppo
Editoriale Giunti, Firenze 1992. La prima edizione Old Calabria è stata pubblicata a Londra nel 1915. L’autore è stato
più volte in Calabria dal 1907 al 1911.