Elias Canetti |
“Proposizione
per proposizione, pezzo per pezzo si commette la compagine di una
muraglia cinese. E quella compagine è dappertutto ugualmente ben
commessa, il suo carattere è sempre riconoscibile, ma che cosa
veramente recinga non lo sa mai nessuno. Non c’è un regno dietro
questa muraglia, essa stessa è un regno, tutte le linfe che possono
esservi nel regno sono andate a finire nella costruzione. Ormai non
si può più dire cosa era dentro e cosa era fuori, il regno si
stendeva in tutte e due le parti, muraglia verso l’interno e verso
l’esterno. La muraglia è tutto, ciclopica impresa fine a se
stessa, che attraversa il mondo, su e giù per i monti, per le valli
e le pianure e tanti deserti. Forse crede di essere viva, perché
tutto all'infuori di essa è distrutto. Degli eserciti che la
popolavano e a cui spettava di fare la guardia è restato un unico,
solitario guardiano. Questo guardiano solitario è al tempo stesso
l’essere solitario che porta avanti la costruzione. Ovunque egli
guardi, là egli sente la necessità di erigere un nuovo pezzo della
muraglia. A questo fine gli si offrono i materiali più diversi ed
egli riesce a squadrarli in nuovi blocchi. Si può andare avanti per
anni su questa muraglia senza che essa abbia mai fine”
Elias Canetti
Ruse, 25 luglio 1905 – Zurigo, 14
agosto 1994
Scrittore e saggista bulgaro
naturalizzato britannico, di lingua tedesca, insignito del Nobel per
la letteratura nel 1981.
Elias Canetti,
Warum
ich nicht wie Karl Kraus schreibe,
in Funfzehn
Autoren suchen sich selbst,
a cura di Uwe Schultz, Munchen, 1967, pag. 136. Traduzione italiana
in Potere
e sopravvivenza,
Milano 1974.
Grande Muraglia in Cina |