“Homo pelli nigra, nome dato a una
varietà della specie umana, interamente nera, che si trova nella zona torrida,
specialmente in quella parte dell’Africa che si stende tra i tropici. Nella
carnagione dei negri incontriamo diverse sfumature; ma tutti allo stesso modo
si differenziano dagli altri uomini in tutte le fattezze dei loro volti. Guance
tonde, zigomi alti, una fronte leggermente elevata, naso corto, largo e
schiacciato, labbra spesse, orecchie piccole, bruttezza e irregolarità di forma
caratterizzano il loro aspetto esteriore. Le donne negre hanno lombi molto
cadenti, e glutei molto grossi, che conferiscono loro la forma di una sella. I
vizi più noti sembrano essere il destino di questa razza infelice: si dice che
ozio, tradimento, vendetta, crudeltà, impudenza, furto, menzogna, turpiloquio,
dissolutezza, meschinità e intemperanza abbiano estinto i principi della legge
naturale e abbiano messo a tacere i rimproveri della coscienza. Sono estranei a
qualunque sentimento di compassione e costituiscono un terribile esempio della
corruzione dell’uomo quando lasciato a se stesso”
Encyclopaedia Britannica sotto la voce
“Negro”, 1798
Cfr. Storia della bruttezza, a cura di
Umberto Eco, Giunti-Bompiani, Firenze-Milano 2019, pag. 196.