domenica 15 giugno 2014

Fondazione Casa della Carità a Villa Condoleo

La chiesa di Santa Maria di Condoleo a Scandale

Lo Scopo della Fondazione
La Fondazione svolge esclusivamente attività di accoglimento, assistenza, educazione e formazione di minori in difficoltà.

La Storia
Attraverso questa breve storia puoi attuare un percorso addentrandoti nei motivi e nei fatti che hanno cambiato la Fondazione Casa della Carità Maria SS. Addolorata nel corso di questo sessantennio, trasformandola in quella che oggi è, e proiettandola verso un futuro la cui trama, auspichiamo, prenda vita  ancora attraverso l’opera di Dio Padre a cui noi tutti diamo la libertà, nell’abbandono, di agire e costruire.

I primordi:
Siamo nel 1949, anno in cui la terra del Crotonese viveva non poche inquietudini e nel sociale emergevano urgenti bisogni che la guerra aveva generato: fame, distruzione, orfani. È l’anno in cui un giovane prete, Don Renato Maria Cosentini, diviene uno strumento abbandonato nelle mani di Dio e di cui Egli si serve per suonare e creare la grande melodia del cuore, dell’amore e della carità. Don Renato presta la sua voce al Padre affinché potesse con essa chiamare nel Suo progetto coloro che ne costituiranno le braccia dell’accoglienza in quella “casa” per orfani e bisognosi, le sei signorine consacrate: Ierardi Fiorina, Greco Giovanna, Franco Franceschina, Petrone Maria, Grande Rosa e Filosini Aurora. Alla “sua casa” Don Renato dedicò la totale esistenza, fino all’ultimo respiro della sua vita che utilizzò per dire “la casa è luce”.
Una breve storia, abbiamo dichiarato all’inizio, ma che breve non è: tanti i percorsi, le svolte, le impervie in questo lungo cammino, le umiliazioni, i sacrifici che appunto “sacra” resero la realizzazione di quanto oggi appare agli occhi di un visitatore e per questo si rende urgente che si conservi la memoria  di quanto è stato alla base di tale realizzazione ed ha reso possibile tutto questo: l’azione dello Spirito Santo, promotore della lungimirante capacità di lettura dei bisogni della gente di cui Don Renato era dotato, bisogni che si sentiva tenuto a soddisfare poiché la Divina Provvidenza era loro vicino, non li ha mai abbandonati e mai lo farà.
Lungimirante fu quando, all’incirca negli anni settanta, fece nascere le scuole del Condoleo per far sì che quante venivano ospitate all’interno dell’istituto potessero avere, oltre ad un tetto, le cure e le attenzioni necessarie per la propria crescita, anche lo spiraglio di un futuro nella società, di un lavoro e quindi di un riscatto rispetto alle proprie origini ed alla propria storia. Nasce quindi il complesso di scuole che oggi costituiscono l’istituto Comprensivo della fondazione: una scuola dell’infanzia, una scuola primaria ed un liceo della comunicazione.
Tenere il passo con i bisogni via via emergenti nel territorio, attenendosi alle legiferazioni varie, adempiendo a quanto la grande e macchinosa burocrazia richiedeva in tema di minori, non è stato facile, soprattutto perché chi accoglie nella carità non si pone il problema dell’autorizzazione o delle carte: la casa è sempre stata aperta a tutti e certamente a Don Renato non faceva paura la minaccia di andare a finire in galera perché aveva accolto qualcuno. Era nelle braccia della Divina Provvidenza e di Dio: quale maggiore sicurezza!
Siamo negli anni novanta e si assiste ad un fenomeno, riscontrabile su scala nazionale, che determina un momento di sofferenza generale da parte delle strutture ecclesiali per il contrarsi del numero dei religiosi; una fase in cui la Fondazione cerca di tenere viva la tensione di impegno sociale “provando” a rimanere sempre in frontiera, adeguandosi rispetto a ciò che le varie leggi che si susseguono, nei diversi ambiti, fanno risultare emergente e cercando, ancora, di soddisfare nuovi bisogni: nasce la casa per anziani “Gioiosa” e l’istituto per minori viene trasformato in tre moduli casa famiglia: Padre Pio, S. Renato e Maria S.S. Addolorata. È una frontiera in continuo movimento.
Ed oggi?
La strada è sempre quella intrapresa negli anni Cinquanta, persegue gli stessi obiettivi, che furono le fondamenta dello statuto di quegli anni, ma, volendo fare una lettura dei segni dei tempi, il Concilio Vaticano secondo indica in maniera inequivocabile che la chiesa del terzo millennio sarà la chiesa dei laici, ed è su questa linea che è avvenuta, in questi ultimi anni, l’apertura della Fondazione ai laici; si apre quindi un’ulteriore fase, appena cominciata. Nessuno può conoscere il destino di questa realtà così particolare ed anche se, adesso, è un piccolissimo gruppo a prendersene cura e a “ fare il tifo” con trepidazione per lei e per il bene che potrà ancora fare, si è certi che solo confidando nella provvidenza e ponendo l’orecchio all’ascolto di Dio potranno in futuro, ancora, essere scritte altre meravigliose pagine di questa storia.

L’articolo si trova nel sito di Villa Condoleo 

Bambini di Villa Condoleo in una foto By Ros