mercoledì 15 settembre 2010

Il calabrese Leonzio Pilato



A destra, Francesco Petrarca.


Poco si sa della vita di questo monaco calabrese prima dell’incontro con Petrarca e Boccaccio. Leonzio Pilato nacque all’inizio del XIV secolo, morì nel 1365 nel Mare Adriatico durante un naufragio.

Fu su consiglio dell’amico Francesco Petrarca che il Boccaccio fece assumere, questo monaco calabrese come insegnante di lingua greca nello Studio fiorentino, dove tenne la cattedra per due anni (1360 – 1362).

Questa iniziativa fu determinante per lo sviluppo della lingua greca nella cultura italiana. Giovanni Boccaccio nella Genealogia deorum gentilium (Genealogia degli dei pagani), scrisse la celebre frase che consegnò Leonzio Pilato all’immortalità: “fui forse io per primo tra i Latini, udir privatamente, la traduzione dell’Iliade da Leonzio”.

Dall’analisi di certe parole inserite nei suoi commenti ad Omero, scrive lo storico Pertusi, possiamo affermare con assoluta sicurezza che era un calabrese [di etnia greca], forse di Piana di Calabria, presso Reggio.