Vecchia cartolina di Scandale.
Paese
Il passato che stenta a morire,
attaccato al presente che incalza,
massiccio scomposto attaccato a catena:
questo è il paese mio, questo è Scandale.
D’intorno uliveti a terrazza,
bucolico collare verdeggiante,
inzuppate da chiazze vermiglie:
è il sudore di braccia mai stanche.
A sera, fumar di comignoli,
sparge aromatiche scie nel suo cielo.
Sforbiciano i crocchi per le vie:
triste satira del suo giorno che muore.