Simone Weil |
“I Romani hanno conquistato il mondo con la
serietà, la disciplina, l’organizzazione, la continuità delle idee e del
metodo; con la convinzione di essere una razza superiore e nata per comandare;
con l’impiego meditato, calcolato della più spietata crudeltà, della fredda
perfidia, della propaganda più ipocrita, messa in atto simultaneamente o di
volta in volta; con una risolutezza incrollabile nel sacrificare sempre tutto
al prestigio, senza essere mai sensibili né al pericolo, né alla pietà, né ad
alcun rispetto umano; con l’arte di alterare nel terrore l’anima stessa dei
loro avversari, o di addormentarli con la speranza, prima di asservirli con le
armi; infine con una manipolazione così abile della menzogna più grossolana da
ingannare persino la posterità e da continuare a ingannarci. Chi non
riconoscerebbe questi tratti?”
Simone
Weil
Parigi
1909 – Ashford 1943
Scrittrice
francese
Nel 1941 in seguito alle leggi razziali fu
costretta a lasciare l’insegnamento e a trasferirsi a Londra (1942), da dove
sostenne la lotta partigiana francese e dove morì per un’affezione polmonare.
Pagina tratta da Sulla Germania totalitaria (traduzione Adelphi 1990) che Simone
Weil ha pubblicato nel 1940. In poche parole sosteneva che in quei tratti si
poteva riconoscere la Germania di Hitler: che il nazionalsocialismo non era una
creazione specifica del popolo tedesco, ma qualcosa di più profondo, cioè
l’imitazione di un modello che andava rintracciato molto più indietro della
storia europea, nell’impero romano, appunto.