Epicuro |
“Vuoto è
l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza”
“Se anche
gli dei esistono, non si interessano comunque delle vicende umane”
"Nulla
c'è di temibile nel vivere per chi sia veramente convinto che nulla di temibile
c'è nel non vivere più"
Epicuro
Samo 341
a.C. – Atene 270 a.C.
Filosofo
greco
Epicuro, letteralmente “salvatore”, nacque
sull'isola di Samo, suo padre era un maestro e sua madre una maga. Formatosi in
ambiente ionico dove era viva la tradizione naturalistica e democritea, fondò
nel 306 a.C. ad Atene una scuola, il Giardino (aperta alle donne e agli schiavi),
contrapposta all’Accademia e al Liceo sia sul piano dottrinale che
organizzativo. L’interesse di Epicuro fu la ricerca della felicità. La via da
seguire è la soppressione di tutti i bisogni che non possono essere soddisfatti
per limitarsi ai soli bisogni primari e l’eliminazione del timore degli Dei e
di qualunque turbamento causato da speranze o inutili paure, col che si può
raggiungere una serena imperturbabilità (atarassia).
L’epicureismo, fiorente fino al II secolo d.C.,
conobbe ampia fortuna nel mondo romano grazie alla divulgazione fattane da
Lucrezio, ma fu attaccato da Cicerone che lo vedeva come un pericolo per il suo
contenuto eversivo rispetto alla cultura ufficiale. L’epicureismo fu osteggiato
anche dai filosofi cristiani che accusarono la dottrina di ateismo e
libertinaggio. Un recupero dei caratteri originali dell’epicureismo si ebbe con
il filosofo Gassendi (soprannome di Pierre Gassend, Champtercier 1592 – Parigi
1655) che scrisse nel 1647 De vita et
moribus Epicuri e, pubblicato dopo la sua morte, Philosopiae Epicuri syntagma.
Opere di Epicuro: Sulla natura delle cose, in 37 libri in gran parte perduti; Lettere a Erodoto, Meneceo e Pitocle.