Marcello
Veneziani
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Il
pericolo di una dittatura sanitaria
Stiamo
sperimentando sulla nostra pelle che nel nome della salute è
possibile revocare la libertà, sospendere i diritti elementari e la
democrazia, imporre senza se e senza ma norme restrittive, fino al
coprifuoco. È possibile mettere un paese agli arresti domiciliari,
isolare gli individui, impedire ogni possibile riunione di persone,
decomporre la società in molecole, e tenerla insieme solo con le
istruzioni a distanza del potere sanitario. Più magari un vago
patriottismo ricreativo e consolatorio, da finestra o da balcone…
Nessuno mette in discussione la profilassi e la prevenzione adottate,
si può dissentire su singoli provvedimenti, su tempi, modi e aree di
applicazione; ma nessuno vuol farsi obiettore di coscienza,
renitente, se non ribelle, agli imperativi sanitari vigenti. E
comunque tutti li accettiamo col sottinteso che si tratta di un
periodo breve, transitorio, uno stato provvisorio d’eccezione. Ma
se il rischio dovesse protrarsi, si potrebbe protrarre anche la
quarantena e dunque la carcerazione preventiva di un popolo.
Disperso, atomizzato, in tante cellule che devono osservare l’obbligo
di restare separate (ecco come sterilizzare il populismo).
Marcello
Veneziani
Bisceglie
1955 -
Filosofo,
giornalista e scrittore