lunedì 30 marzo 2020

Iginio Carvelli – Sanificare i social

Iginio Carvelli 



SANIFICARE I SOCIAL


Corona virus ci costringe a stare chiusi in casa, mentre i social, almeno per me, occupano più spazio del nostro tempo libero, forse a scapito di una sana lettura. La spinta alla navigazione avviene a volte per curiosità, a volte per reazione alle costruzioni di notizie false o manipolate, accompagnate con espressioni rancorose e con la spavalderia del sapere.
Sembra diffusa la dietrologia che deforma ogni pensiero, a volte espressa con comprensibile ragione da chi si sente vittima di palese ingiustizie, spesso però usata per velati fini immateriali. E così che su ogni gesto o provvedimento “dell’altro” diverso per colore o per politica, si evidenzia, si accusa, si esprime la condanna di una “losca verità”. Una verità pensata. C’è chi da un titolo di giornale costruisce un falso articolo per avvalorare una tesi frutto della sua verità pensata e, forse senza netta cattiveria.
Probabilmente l’errore o la causa sta nel fatto che il pensiero, lo sguardo e la cultura di alcuni non volano alto per avere una visuale completa e reale, del bene e del male, del bello e del brutto, del valore e del caduco. No. Volano molto in basso per poi fermarsi, a guisa di sciacallo, sul bidone della spazzatura. Lo esplorano e sporcandosi le mani e il cervello, infatti pattume e solo pattume possono trovare per poi lanciarlo con eroica ipocrita virtù sulla piazza della pubblica opinione.
I social così da veicolo culturale, come dovrebbero intendersi, fomentano la spregiudicata ignoranza, con la libertà di poter dire il falso, calunniare, offendere l’altrui onorabilità, senza incorrere nei rigori della legge. Libertà sì, libertinaggio no. Forse ci vuole una piccola rivoluzione culturale per disinfettare i social troppo imbrattate di menzogne, insolenze e maldicenze.
Chi giudica sbagliate queste mie considerazioni, per favore non se la prenda più di tanto. Confronto e contestazione sono pilastri della democrazia. Schiaffi e carezze, sono da tenere in conto, ma senza farsi male. Al rancore e alla violenza scritta o verbale si risponde civilmente con una stretta di mano, per non rischiare d’essere considerati responsabili dell’ignoranza e dell’altrui viltà.




Iginio Carvelli
Scandale 1938 -
Giornalista e scrittore


Articolo del 20 marzo 2020 su Facebook