Giulietto Chiesa in una foto del Corriere |
Giulietto Chiesa
Acqui Terme, 4 settembre
1940
Giornalista e politico
italiano.
Bruxelles: Un segnale per tutta l’Europa
"Prosegue l'offensiva terroristica. Di chi?
Contro chi? Queste bombe sono la prosecuzione di quelle di Parigi, uno e due.
Di Ankara, contro i tedeschi. Sono la prosecuzione di Colonia. Sono lo
strascico del fiume di profughi.
Andiamo con ordine: sono contro di noi. Contro
"i popoli d'Europa". Per ridurre le loro libertà residue e le loro
capacità di risposta ai soprusi dei poteri. Infatti il primo risultato,
scontato, sarà la sospensione di tutte le garanzie democratiche. E' già in
corso in Francia, ora sarà la volta del Belgio. Poi, dopo qualche attentato in
Italia, sarà la volta dell'Italia".
"Noi italiani abbiamo già vissuto la stessa
cosa con la strategia della tensione. Questo ci dice che non dobbiamo cadere
nella trappola di guardare il dito invece della Luna. Se ci dicono che è Daesh,
diffidiamo. Probabilmente è "anche" Daesh. Ma Daesh è lo strumento, e
la mano (in parte), ma non la mente. Sono bombe contro "l'Europa dei
popoli", per renderla uno straccio subalterno al potere dell'Impero, per
trascinarla in guerra tutta intera, terrorizzata, per mettere la museruola a
tutti, anche ai recalcitranti. L'avviso è per tutti non solo per
Bruxelles".
"Chi è la mente non lo possiamo sapere. E' il
sancta santorum di questa strategia. Ma i servizi segreti europei, tutti, sono
filiali inquinate di altri servizi segreti. Per questo non scoprono niente. Per
questo non possono indagare. Per questo dobbiamo riprendere in mano la nostra
sovranità, e cambiarli. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci
schiavi”.
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