domenica 13 marzo 2016

Ciccio Simonétta di Caccuri

Ciccio Simonetta, conosciuto  all'epoca anche come  Cecco

“Duchessa Illustrissima, a me sarà tagliato il capo, e voi in processo di tempo perderete lo Stato…”
(rivolto alla duchessa Bona di Savoia)


CICCIO SIMONETTA
Ciccio (Francesco) Simonétta, detto Cicco
Caccuri (Catanzaro) 1410 - Pavia 1480
Uomo politico e crittografo

Segretario e consigliere politico di Francesco Sforza e quindi di Galeazzo Maria, signori di Milano. Alla morte di quest’ultimo nel 1476, assunse di fatto il governo del ducato per conto della reggente Bona di Savoia, madre dell’erede designato, Gian Galeazzo. Fu però aspramente contestato dai fratelli di Galeazzo Maria, tra cui l’ambizioso Ludovico il Moro, che riuscì a farlo processare con l’accusa di tradimento, e a farlo condannare a morte.
L'anno 1474 rappresentò il culmine della fama e del potere di Ciccio. Egli fu il primo al mondo a scrivere un trattato in latino interamente dedicato alla criptoanalisi: Regule ad extrahendum litteras ziferatas, sine exemplo (Regole per la decrittazione di documenti cifrati). In poche parole era un esperto di Crittografia: sistema segreto di scrittura che può essere interpretata solo se chi la legge conosce il particolare artificio utilizzato dallo scrivente. Può consistere in un testo da interpretare secondo un codice o nella scrittura cifrata (crittogramma). Di antica origine, è stata sempre utilizzata per trasmettere messaggi segreti, politici e militari.
Di lui rimangono Costitutiones et ordines della Cancelleria sforzesca; i Diari dal 1473 al 1479 (pubblicati nel 1962) e numerosissime lettere inedite. Niccolò Machiavelli lo cita nelle Istorie fiorentine (XVIII capitolo): “...messer Cecco, uomo per prudenza e per lunga pratica eccellentissimo...”


Pagina dell’opera "Regule ad extrahendum litteras ziferatas, sine exemplo", attribuita a Cicco Simonetta, Primo Secretario di Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano. Pavia, 4 luglio 1474. Paris, Bibliotheque Nationale, Fonds Italien, Codice 1595.