Scorcio di Crotone in una foto By Ros del 2012 |
Philippe Broussard, inviato speciale
del quotidiano francese Le Monde e del
settimanale L’Espress, visitò Crotone
alla fine di marzo del 2006 durante un suo viaggio nel meridione. Di seguito
una parte dell’articolo su Crotone.
“Ecco
Crotone, 60.000 abitanti. Comune sinistrato vicino al mare. Il suo sindaco è un
esponente dell’estrema destra che ama tanto le statue che evocano il fascismo,
da aver fatto erigere un gladio gigante su una collina dei dintorni.
Ma il Paese
conosce Crotone per un altro motivo: migliaia di clandestini, arrestati in
tutto il Sud transitano per questa città priva di fascino.
Il centro
di trattenimento situato di fronte all’aeroporto, è il più grande d’Europa.
Alcuni stranieri che vi soggiornano sono poi espulsi tramite charter. Altri,
per lo più originari dei paesi in guerra, possono beneficiare di un permesso di
soggiorno provvisorio. Tentano allora di lavorare in nero o di prendere il
treno per il Nord.
Qualche
sudanese senza soldi occupa una casa in rovina vicino alla stazione. Un terreno
incolto li separa dagli alloggi popolari italiani, ma nessuno viene mai a
trovarli. Il Sud è anche questo: una terra così vicina all’Africa che a volte
le sembra di subire la miseria del mondo. Gli stranieri non sono i soli a voler
partire. La maggior parte dei giovani laureati non hanno scelta: la Calabria non ha niente da
offrire. [...]
L’emigrazione
odierna, a differenza di quanto avveniva in passato, riguarda una sorta di fuga
di cervelli, vale a dire personale qualificato, in direzione di territori più
produttivi e gratificanti sotto il profilo della remunerazione.
Crotone
rischia di diventare una città di anziani e di raccomandati incapaci, il fenomeno
viene vituperato con fieri accenti di sdegno e lamentele con torrentizie,
calde, lacrime, degne del teatro di Euripide, da ogni forza politica in campo.
Ciò non toglie che tutto continui a scorrere secondo il suo corso”. [...]
Philippe Broussard, L’Italie d’en bas, L’Espress, Parigi, 6 aprile 2006