Matera |
È bella Matera, suggestiva come una fortezza
mistica d’oriente, una località di Cappadocia oppure afghana, o una specie di
Betlemme scivolata in Europa. Ha un fascino arcaico, Matera, sembra sospesa in
un’età magica e preistorica, come un’età della pietra, lo splendore della
miseria, il presepe delle origini; ma suona grottesco definirla capitale
culturale europea, perché Matera non ha i tratti di una capitale né di un luogo
culturale né di un centro europeo. Ed è scollegata da tutto.
Turismo a parte, è una capitale nel deserto, come
una Fortezza Bastiani sospesa nel vuoto in attesa dei Tartari, come nel famoso
romanzo di Buzzati. Per deserto non intendo semplicemente i suoi paraggi, la
sua provincia, le sue campagne. Intendo il sud, il meridione intero, che è
ormai un deserto dei tartari, sempre più disabitato. I tartari qui sono di
volta in volta gli emigrati, gli immigrati, i disoccupati. Ma tartari cioè
latitanti, sono pure gli investimenti, i progetti, le grandi opere, la cultura,
l’editoria. Sempre meno gente legge al sud, altro che capitale culturale
europea.
Marcello
Veneziani
Bisceglie
1955 -
Filosofo,
giornalista e scrittore italiano
Parte di un articolo di Marcello Veneziani, La Verità 19 gennaio 2019