domenica 6 gennaio 2019

Il gioco delle Tre Carte - Racconto inedito di Ezio Scaramuzzino

1ª Elementare a Scandale, anno scolastico 1960 – 1961 in una foto pubblicata su Facebook


Il gioco delle Tre Carte


Era il mese di agosto del 1954 e di mattina, con il vestito della festa, mi apprestavo ad uscire di casa. C’era a Scandale la festa della Madonna del Condoleo e, come sempre in queste circostanze, avevo in tasca qualche soldino in più. Non che potessi scialacquare, anche perché in quei tempi non poteva scialacquare nessuno e tanto meno potevo scialacquare io, ma qualche spesuccia in più in quel giorno di festa me la potevo permettere.
Per rassicurarmi sull’entità del mio gruzzolo, camminavo per il corso  con la mano appoggiata sulla tasca dei calzoni, dove le monete creavano un piacevole rigonfiamento e di tanto in tanto, quando sollevavo la mano, ne avvertivo il dolce tintinnio. Un paio di volte mi fermai a contare i miei soldini. Tirai fuori il gruzzolo, presi le monete e mi rassicurai. Avevo in tutto la bellezza di 500 lire, frutto  di un extra consegnatomi  quella mattina da mia madre, ma soprattutto  dovuto alle settimanali dieci lire, che mi venivano consegnate perché io le mettessi nella sacchetta del sacrestano alla messa domenicale, che invece io molto spesso trattenevo per giocarmele  a battimuro con alterna fortuna e che avevo incrementato con una straordinaria vincita proprio qualche giorno prima.
Avevo scrupolo per quei soldini che credevo di sottrarre in maniera fraudolenta alla Chiesa ed avevo deciso, proprio per togliermi i sensi di colpa, di andare in chiesa quel giorno a depositare un’offerta più consistente, quasi a voler  condividere i soldi vinti con Don Renato, il parroco, al quale sentivo di riconoscere una parziale e legittima proprietà in ricompensa della protezione che il buon Dio mi aveva certamente accordato nel gioco.


Piccola parte di un articolo del prof. Ezio Scaramuzzino pubblicato sul suo blog giovedì 3 gennaio 2019