1ª
Elementare a Scandale, anno scolastico 1960 – 1961 in una foto pubblicata su
Facebook
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Il gioco delle Tre Carte
Era
il mese di agosto del 1954 e di mattina, con il vestito della festa, mi
apprestavo ad uscire di casa. C’era a Scandale la festa della Madonna del
Condoleo e, come sempre in queste circostanze, avevo in tasca qualche soldino
in più. Non che potessi scialacquare, anche perché in quei tempi non poteva
scialacquare nessuno e tanto meno potevo scialacquare io, ma qualche spesuccia
in più in quel giorno di festa me la potevo permettere.
Per
rassicurarmi sull’entità del mio gruzzolo, camminavo per il corso con la mano appoggiata sulla tasca dei
calzoni, dove le monete creavano un piacevole rigonfiamento e di tanto in
tanto, quando sollevavo la mano, ne avvertivo il dolce tintinnio. Un paio di
volte mi fermai a contare i miei soldini. Tirai fuori il gruzzolo, presi le
monete e mi rassicurai. Avevo in tutto la bellezza di 500 lire, frutto di un extra consegnatomi quella mattina da mia madre, ma
soprattutto dovuto alle settimanali
dieci lire, che mi venivano consegnate perché io le mettessi nella sacchetta
del sacrestano alla messa domenicale, che invece io molto spesso trattenevo per
giocarmele a battimuro con alterna
fortuna e che avevo incrementato con una straordinaria vincita proprio qualche
giorno prima.
Avevo
scrupolo per quei soldini che credevo di sottrarre in maniera fraudolenta alla
Chiesa ed avevo deciso, proprio per togliermi i sensi di colpa, di andare in
chiesa quel giorno a depositare un’offerta più consistente, quasi a voler condividere i soldi vinti con Don Renato, il
parroco, al quale sentivo di riconoscere una parziale e legittima proprietà in
ricompensa della protezione che il buon Dio mi aveva certamente accordato nel
gioco.
Piccola
parte di un articolo del prof. Ezio Scaramuzzino pubblicato sul suo blog giovedì
3 gennaio 2019