Iginio Carvelli e Gino Scalise a Piazza San Pietro nel 1966 La foto si trova nel libro |
La
biografia di Iginio Carvelli sara presentata nella piazza San Francesco il
prossimo 4 agosto
Scandale lunedì 1 agosto 2016
Gino Scalise
“Il 19 ottobre 2014 moriva all’età di 88 anni Luigi
Scalise, un uomo che ha scritto un pezzo di storia della comunità di Scandale
con la sua vita esemplare di cittadino, lasciando un patrimonio di
testimonianze di vita cristiana, di impegno civile e di cultura. Giornalista e
scrittore e soprattutto poeta, ha dato un particolare contributo per la
crescita umana e civile delle giovani generazioni che, nel tempo, si sono
avvicinate alla sua scuola di pensiero. Fin dagli anni giovanili ha fatto parte
del Movimento degli Oblati Laici fondato da don Francesco Mottola. Per molti
anni presidente dell’Azione Cattolica diocesana, nel 1979 si è prestato alla
politica. Eletto sindaco di Scandale ha amministrato il comune con saggezza,
grande onestà e grande apertura ai problemi sociali. Questa sua biografia nasce
dalla necessità di onorare la sua memoria, di non disperdere il suo patrimonio
ideale e di tenere viva la sua testimonianza di vita anche per le future
generazioni, mentre è auspicabile l’avvio di un processo diocesano per
riconoscere le sue virtù cristiane, nella speranza di ulteriori sviluppi.” Così
Iginio Carvelli presenta il suo lavoro editoriale “Gino Scalise – Ulivo
rigoglioso in piena selva” edito da Calabria Letteraria di Soveria Mannelli nel
giugno appena trascorso. Un libro, una biografia intrigante, già dal titolo,
capace di catturare anche il più distratto dei lettori, corredato come è anche
da profonde e sentite testimonianze di amici e, perché no, anche seguaci che
hanno conosciuto, frequentato ed apprezzato il cammino umano e spirituale del
piccolo grande uomo di Scandale. La biografia intrica, coinvolge forse, e senza
forse, perché di parole belle e buone, di vita vissuta bella e buona oggi si
sente una grande mancanza, immersi come siamo in un clima spesso pervaso di
ostilità e di forme di povertà relazionale che alla parola e al vissuto
vorrebbe togliere ogni dignità.
Iginio Carvelli
Non è mai facile riportare e scrivere di un amico,
maestro, compagno di tanto e di tutto, così Carvelli confessa che “scavare nei
ricordi personali, rileggendo carte ingiallite dal tempo, reinterpretando
momenti di sofferenza e di gioia, comporta fare violenza sulle emozioni col
rischio di affidare alla penna parole di circostanza e frasi fatte.” Non è facile
neanche per chi scrive questa nota ricordare il poeta e l’ uomo della carità,
l’uomo dell’incontro, della disponibilità; il grande e semplicissimo amico
cresciuto sull’amena collina di Scandale. Questo libro, come scrive don
Serafino Parisi in presentazione, “coglie i tratti distintivi di quest’uomo
[Gino Scalise] della nostra terra, dal cuore grande, generoso, e dalla tenacia
che sa affrontare le tempeste di vento…come l’ulivo, magari come quello
piantato nel Getsemani.” È una nutrita biografia che, come in un catalogo,
mette in bella mostra tutte le figure e caratteristiche, belle e meno belle,
felici e meno, serene e buie di un uomo di paese la cui vita, per volontà
divina, è stata proiettata alla crescita socio culturale della società post
bellica ed oltre. Scalise, “il certosino di strada”, uomo di profonda fede e
spiritualità, il cattolico impegnato come interprete della Dottrina sociale
della Chiesa. Sempre pronto, accompagnato dalla sofferenza fisica che non
l’abbandonerà fino all’ultimo giorno della sua esistenza, alla preghiera, allo
studio, alla riflessione, alla meditazione, all’incontro con i giovani e anche
alla politica nonostante il suo “non sono portato a schierarmi contro nessuno”.
Per Scalise, sindaco alla maniera del fiorentino La Pira, scrive Carvelli, “la
politica in sé è sana, sono gli uomini che la governano a renderla poco
credibile perchè vi entrano non con lo spirito di servizio ma per le proprie
affermazioni personali. Vi entrano col vestito di cristiani e cattolici, ma non
vivono come si dovrebbe una vita cristiana.” La vita dell’amico Gino è stata
tutta e sempre vissuta all’insegna dell’impegno perché, come scriveva nel 1950
in un suo inedito titolato “Impegno con Cristo”, “il mondo si muove, se noi ci
moviamo. Si fa nuovo se alcuna creatura si fa nuova. La primavera comincia col
primo fiore, la notte con la prima stella, il fiume con la prima goccia
d’acqua, l’amore col primo sogno”. Che bello! Non poteva essere diversamente
perché Gino uomo di Dio, è uomo – poeta. In tutta la sua quotidianità c’è
poesia, la poesia. Una poetica mai banale, semplice ma mai semplicistica,
piuttosto da tutti i suoi scritti scaturisce una poesia che vuole esprimere il
forte bisogno di Dio.
Biografia Gino Scalise
Quella di Gino è tutta una poesia in cui si può
cogliere l’inebriante incanto dei molteplici elementi del paesaggio e l’armonia
e la bellezza delle mille voci della natura, assieme ad un’accettazione
cristiana del dolore, del male e della fine che, in realtà, dentro una
coinvolgente limpidezza espressiva, riesce a tradurre l’interrogativo sulla
banalità della realtà quotidiana in un religioso approdo di saggezza. È tutta
da meditare la straordinarietà di Gino ed è tutta da intendere come messaggio
di fede e di speranza. L’uomo di oggi, spesso avulso da interessi spirituali,
oppresso dallo sfrenato consumismo ed edonismo, ha bisogno di ritrovarsi, di
reintegrarsi, di credere nelle proprie qualità umane; ma ha bisogno di
reinserirsi in un contesto sociale dove l’uomo sia fratello dell’altro uomo. L’amico
Carvelli, nel concludere, auspica che il suo lavoro editoriale sullo
straordinario itinerario della “avventura meravigliosa” vissuta dal “certosino
di strada”, dal piccolo grande uomo di Scandale, possa essere e rimanere uno
strumento utile a chi si interroga sulla vita, su se stesso e su Dio. Gino
Scalise, scrive Carvelli, “ci lascia un patrimonio di testimonianza cristiane e
di culture. Un patrimonio che non va disperso ma tramandato alle nuove e future
generazioni. Spetta a noi utilizzarlo e custodirlo. Se faremo questo, la
memoria di questo uomo giusto che ha tanto dato alla società civile, non cadrà
nell’obliò e sarà luce che non si spegne.” Per spingere, insomma, a cercare, ad
attraversare tutte le strade buone con cui nutrirsi per crescere in umanità. E
non solo. Tutta l’ “avventura meravigliosa” di Gino Scalise, come auspica don
Serafino Parisi, “possa essere vagliata per una verifica della sua reale
santità.” Il libro di Carvelli sarà presentato il prossimo 4 agosto, h 21,
nella piazza San Francesco a Scandale nell’ambito del ricco programma della XIV
Edizione dell’ “Estate Scandalese”.
Articolo di Mimmo Stirparo pubblicato dal sito Il Cirotano