Diego Fusaro in una foto di filosofico.net |
Come
la crisi, anche il terrore che sta insanguinando l’Europa si pone come metodo
di governo: serve a instaurare un clima di paura generalizzata, cosicché i
popoli accettino, in nome della sicurezza, ciò che il potere vuole che essi
accettino. E così, in nome della sicurezza e della lotta al terrore, ci
restringono la libertà e ci tolgono diritti. Fanno passare per plausibile
l'inimmaginabile. E fanno sì che accettiamo supinamente ciò che, in condizioni
normali, mai accetteremmo. Addirittura prospettano la reintroduzione della
tortura! Il “Patriot Act” successivo all’11 settembre 2001 non ci ha insegnato
nulla? Per ora si limitano a espellere e a sanzionare non meglio precisati
personaggi del mondo islamico (imam? profughi?) colpevoli di “apologia del terrorismo”:
non è difficile immaginare che, presto o tardi, un trattamento simile sarà
riservato a tutti coloro i quali non aderiscano alla narrazione ufficiale,
all’ordine simbolico dominante, alla visione egemonica. Ce l’ha insegnato
Michel Foucault nelle sue lezioni sulla “Nascita della biopolitica”: il segreto
della governamentalità liberale si condensa nella formula “vivere
pericolosamente”. Con le parole di Foucault, “la devise du libéralisme, c’est
‘vivre dangereusement”. Il potere neoliberista vive di instabilità e
insicurezza, di paura e di mancanza di punti fermi: la crisi e il terrore sono
elementi coessenziali al suo ordinamento, al suo ordine disordinato, alla sua
anarchia efficiente. Precarizzando le esistenze e dissolvendo la stabilità in
ogni sua determinazione, l’ordine neoliberista esercita al meglio il suo potere
apparentemente lasco e permissivo, in verità onnipervasivo e disciplinare.
Svegliamoci,
prima che sia troppo tardi.
DIEGO FUSARO
Torino 1983 -
Saggista italiano