domenica 19 luglio 2015

Marcello Veneziani - L'estate del '67

Foto d'epoca


MA NON ERA PIÙ BELLA L'ESTATE DEL ’67

No, non era più bella l'estate del '67, come suggeriscono le tante rievocazioni del passato. Il viaggio in Seicento coi deflettori e le portelle controvento, la macchina carica di valigie e di fratelli, il caldo, i finestrini abbassati e noi sporgenti a godere il vento. Non era più bello il mare pieno di bambini, tegami e salvagenti, le canzoni fesse di quegli anni - Bobby Solo e la Cinquetti -, le sere al balcone a cercare il fresco e godere la penombra, la sete sedata con l'acqua della fontana, i coni da 30 lire, 50 con la panna. Non erano più belli i balli col mangiadischi, le luci spente per stringere il corpo delle ragazze, la meraviglia di far tardi fino a sfiorare addirittura mezzanotte. Non era più bello sudare al pallone per le strade, scappare quando arrivano le guardie, la gita in campagna a rubare i fichi e i gelsi, i pomeriggi esausti a far controra a letto in cerca del lenzuolo più fresco, le voci delle zie nel tinello.
Non era più bella l'estate del '67 o di un altro anno, erano più belli i nostri occhi. Limpidi, non ancora miopi non ancora presbiti né stanchi. Era bello come vedevano quegli occhi, non cosa vedevano. L'incanto dell'infanzia che si scopre poi adolescenza, i primi peli, i primi baci, la prima goccia bianca. L'estate festeggiava i corpi. È bella la magia del passato perché aveva tutto davanti e niente dietro, tutti vivi i nostri cari, e giovani. Non rimpiangi la Seicento, l'acqua della fontana, le sere ingenue, le sudate. Hai nostalgia dei tuoi occhi carichi di vita, pieni di futuro.

Marcello Veneziani