domenica 2 febbraio 2014

Domenica Bomparola - Ricordi

Scandale - Piazza Guglielmo Oberdan in una foto d'epoca


RICORDI

S’assise un uomo canuto sulla panchina,
riparata dalla tettoia ombrosa,
con gli occhi un po’ velati di tristezza,
vivendo come una dimessa cosa;
sfiorita ormai la giovinezza sua… si vede come un fantasma tra la gente.
Fuggendo da un  presente che l’annoia,
lei parla dolcemente al suo paese:
“Caro paese, tu cerchi, come me i tuoi perduti passi,
e l’ombra tua ti appare quasi assente,
i tuoi ricordi effimeri e smorzati…
il tuo sguardo confuso viaggia senza sosta nella solitudine delle poche vie di ciottoli rimaste…
Eppure ora che il mondo si frantuma,
Scandale, paesello antico mio, assai mi manchi,
oggetto prezioso, smarrito,
lentamente naufragato nelle tristi modernità di cemento e catrame…
mi mancan le casette solitarie e malinconiche tra le viuzze strette e abbandonate,
mi mancano le genti allegre e vive,
son mendicante ed orfano di affetti ormai inquinati.
Vicini o lontani, nessuno si dimentica di te, Scandale caro”.
Seduto alla panchina,
le case, le stradine e quella gente…
tu le rimpiangi,
ma sappi che ti apparterranno sempre.


Scandale - Piazza San Francesco in una foto d'epoca