Annamaria Imperiale e famiglia |
“A Villa
Condoleo, oltre all'affetto, ho trovato anche le regole da rispettare e i
compiti da svolgere. Ognuno di noi aveva le mansioni quotidiane: c’era chi si
occupava di pulire chi di accudire i più piccoli, chi accoglieva i nuovi arrivati.
Le nostre giornate erano impegnate in attività educative anche dopo la scuola
che frequentavamo nella stessa struttura: ognuno di noi ha avuto lezioni di
cucito e doveva avere dimestichezza con l’uncinetto, i ferri e il ricamo.
Ognuno di noi doveva imparare ad essere un’ottima padrona di casa. Ci hanno
insegnato ad essere parsimoniose e stimolate a diventare delle buone
lavoratrici.
Mi sono
diplomata lì e ho iniziato a lavorare nella scuola dell’infanzia della
struttura e questo è stato essenziale per la mia attività professionale. Anche
il mio matrimonio è stato celebrato lì, e sia le suore che Don Renato hanno
dato il massimo impegno affinché io avessi tutto il necessario per trasferirmi
nella mia nuova casa e iniziare una nuova fase della mia vita. Ricordo che per
l’abito da sposa, il Padre si è prodigato molto affinché io avessi il migliore,
quello che mi facesse sentire più bella. Il giorno del mio matrimonio la casa è
diventata un’invidiabile location, tutta ornata a festa e quasi tutto il paese
tra gli invitati. È stato meraviglioso!”
Da un’intervista
ad Annamaria Imperiale. Cfr. Filomena Simbari, Nel segno della Provvidenza. Una biografia di don Renato Cosentini,
Pubblisfera Edizioni, San Giovanni in Fiore (CS), 2021, p. 88-89.