domenica 11 ottobre 2020

Michel Onfray - Teoria della dittatura

Michel Onfray


“La dittatura è una forma politica che continua a durare attraverso i secoli e che, grazie alla propria dialettica e alla propria plasticità, riesce ad assumere cadenze diverse secondo i tempi” (p. 12)



“Affermare che il capitalismo aspira a dominare il pianeta non è una paranoia da pensiero complottista: è il progetto confessato dai suoi stessi artefici… L’Europa di Maastricht, alimentata da nazioni antichissime, è stata pensata come una macchina da guerra del capitalismo, il cui cuore pulsante è il liberalismo. Il mercato deve imporre le proprie regole. E, in effetti, il primo gesto di questa Europa è stato proprio quello di creare una moneta unica. Come a dire: una confessione.
Gli uomini si ritrovano gettati in questa giungla, abbandonati come animali a combattere tra loro lasciando che sia la guerra a decidere della sopravvivenza dei più adatti e della scomparsa di tutti gli altri, incapaci di adeguarsi in maniera più efficace. I vittoriosi, i vincitori, la razza dei signori, i primi della cordata, pianteranno la loro bandiera blu stellata sulla schiena dei cadaveri delle vittime cadute lungo le diverse tappe di quella che i sostenitori di Maastricht chiamano l’ascensione verso il tetto del progresso.
Questa nuova forma di darwinismo sociale si presenta come la formula progressista su cui dobbiamo tutti quanti dirci d’accordo, pena la promozione a nemici del genere umano” (pp. 213-214)






Michel Onfray
Chambois, 1 gennaio 1959 –
Filosofo francese fra i più popolari e controversi, autore di circa cento libri fra cui il fortunato Trattato di ateologia (2005), decostruisce ormai da trent’anni mitologie religiose, filosofiche, sociali e politiche.





Cfr. Michel Onfray, Teoria della dittatura, Ponte alle Grazie, Milano 2020 – Éditions Robert Laffont, Paris 2019.