Edoardo Sanguineti |
“La poesia non è una cosa morta, ma
vive una vita clandestina”
Edoardo Sanguineti
Genova, 9 dicembre 1930 – Genova, 18
maggio 2010
Poeta e scrittore
Piangi piangi
Piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica,
un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terra cotta, un
quaderno
con tredici righe, un’azione della Montecatini:
piangi piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo
ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una
carta geografica
con bandierine vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una
gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia
di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell’Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante
teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così
tu lo chiami
Michele.
Poesia
di Edoardo Sanguineti tratta da Triperuno,
Feltrinelli, Milano, 1964. In questa breve composizione il poeta recita una
“strana” ninna nanna al figlio, attraverso un elenco di oggetti-regalo, che
delineano l’immagine inquietante della società dei consumi.