Frazione Corazzo di Scandale - Tre immagini di Turrutio dell'Archivio Storico di Crotone |
Il corso di Torrotio e le liti per le decime
Gli arcivescovi di Santa Severina infatti esigevano la decima su tutti gli animali pascolanti nel territorio della diocesi. Tale esazione riguardava non solo le greggi dei forestieri, che scendevano dalla Sila per svernare nei corsi, ma col passare del tempo era stata estesa anche ai bovini ed agli altri capi di bestiame quali cavalli, giumente, muli e maiali di proprietà dei coloni del luogo. Tale estensione e la sua riscossione non più in natura ma in denaro, pari ad un tari per ogni capo di bestiame al pascolo, suscitarono numerose e lunghe liti con i feudatari di Santa Severina e con gli abitanti di Scandale.
Da “ Libri e quaterni riguardanti le decime” ricaviamo alcune testimonianze sulla riscossione delle decime nel corso di Turrotio.
“Nel libro di Gio. Vincenzo Carnevale procuratore della mensa per il 1594: riccevuto per la decima di Torrotio, che ci stanno le vacche del Diacono ed altre ricevuto per mano del Diacono di Scandale ducati 20.
Nel libro delle decime del 1634 fol. 2 in torrotio le vacche dell’infratti di Scandale: Gio. Fran.co Franco 196; Giando Clara 74; Costantino Bruno 80; Girolamo Bruno 18.
Nel libro dell’introito della mensa fatto da Thomaso Benincasa proc.re f. 2 Da Gio Dom.co Clara per la Xma delle vacche pascolarono il corso di Torlotio duc. 20.
Nel fasci(co)lo del 1646 per la nota delle decime fol. 1 Per vacche contate a Torrotio secondo la nota di Ciccio Pavia Da Stefano Guglielmo per 13 bovi duc(ati) 2; Dom.co Foresta per 4° duc. 0:40.
Nel quaterno dell’entrate 1655 fol. 12 Decime Torrotio per animali grossi e pecore duc. 150.
Nel Quaterno del 1656 fol. 1 Decime Torrotio vacante solutum dal S.r Gio. Fran.co Sculco per animali grossi e minuti duc. 65.
Adi 20 maggio 1606 in S. Severina Io clerico Gio. Dom.co di Franco proc(urato)re della Mensa dico haver ricevuto da Giulio Cesare Pisano proc.re di Lelio Raimo di Napoli affittatore dello stato di d(ett)a città duc. 25 per la decima per haver venduto la volta di Torrotio a vacche et l’altro restante del corso pascolato per pecore conforme il solito.
Die 18 augusti 1607 idem
Pro jure decime Cursus Turrutii spectantibus ad d(ett)a mensa.. haver venduto a vacche la volta di detto corso et l’altro a pecore.
A 20 di maggio 1618 fol. 9 in S. Severina Fran.co Franco procuratore dell’Ill.mo S.r Alfonso Pisano Arcivescovo il quale presentialmente riceve da Stefano Raollo e Giacomo di Roberto e compagni affittatori del corso di Torrotio di d.a città duc. 140 per la decima spettante a d(ett)a mensa del cascio ricotte agnelli vacche e bovi che hanno pascolato in d(ett)o corso.
Adi 5 d’agosto 1627 nella città di S. Severina. Il rev. Gio Fran.co Greco proc(urato)re gen(era)le della mensa arciv.le riceve presentemente di contanti dal clerico Ciccio Clarà tanto in nome loro quanto per parte del cler.co Gio. Fran.co Franco, Theodoro de Mazzeo, Agostino Clarà, Horatio Capisciolto e Giuseppe Cleta duc. 181:2 per la decima spettante a d.a mensa delle vacche giumente e muli che hanno pascolato nel corso di Torrotio et gabella di Scrivo a ragion di un tari per ciascun vaccha, giumenta e mulu per la decima.
Si fa fede per me publico notaio come per publico instrumento stipulato sotto li 23 maggio 1643 in questo casale di S. Mauro il clerico Daniele e Gio. Spina e Gio. Dom.co Clarà di Scandale pagarono al R.do Gio. Thomaso Benincasa proc(urato)re gen(era)le della mensa Arciv.le di S. Severina duc … per lo jus spettante per l’antico solito alla R. Mensa dell’agnelli primeti posterii biffari, capretti et altri animali pascolati nel corso di Torrotio.
Notaio Joannes Bap.ta Sacco della città di S. Severina”.
Dal casale “Torlocio” alla contrada “Turrotio” - Parte di un articolo di Andrea Pesavento pubblicato in passato dal sito Archivio Storico di Crotone.