Roccabernarda, Cotronei e Petilia Policastro in una
cronaca di Girolamo Marafioti
Dopo il monte Clibano incontramo un
castello chiamato Vernanda, ma volgarmente è detto Rocca Bernarda, lontano dal
mare per ispazio di ventitre miglia in circa in conto al quale discorre il
fiume Targe molto celebrato da Plinio, ma l’istesso fiume hoggi volgarmente è
chiamato Tacina. Nasce in questo paese il sale terrestre, si fa abbondanza di
grano, vino, oglio, e mele: Nasce la sesama e il babaggio, e le campagne sono
abbondanti ne’ pascoli degli animali. Passato il fiume occorre un castello
chiamato Cotroneo; e indi camminando giongemo ad una città con fortissimo
castello circondata da profondi precipitij, dove par che la natura stessa con
ogni sua industria si sia ingegnata fare questo paese à posta, accio ch’in esso
fosse edificata una così inespugnabile fortezza chiamata hoggi Policastro. Sta
in luogo alto in aria salutifera nelle radici della montagna chiamata Sila.
Girolamo Marafioti, Croniche et antichità di Calabria,
Padova 1601, pag. 212.