Disagio lavorativo, sindaco di Scandale
scrive al Governo
“Non riusciamo a garantire lo
svolgimento di tutte le funzioni assegnateci”
Iginio Pingitore Sindaco di Scandale (foto By ros) |
Iginio Pingitore “Nel comune di
Scandale con popolazione di 3.200 abitanti i dipendenti in servizio sono 10, di
cui 6 impiegati, un vigile urbano e 3 operai, il numero totale è inferiore al
minino di dipendenti consentiti in caso fosse dichiarato il dissesto
finanziario di un Comune (D.M.16/03/2011 del ministero dell’interno). Con un
numero così esiguo dei dipendenti – afferma il sindaco Iginio Pingitore – non
possiamo garantire tutti gli ulteriori complessi e non essenziali adempimenti
imposti, a costo zero, dal governo centrale. Una lunga lista degli adempimenti,
ai quali sono comminate anche sanzioni a carico dei singoli soggetti, basti
pensare ai dati relativi all’Osservatorio appalti, alla certificazione crediti,
alla richiesta di spazi finanziari, etc…
Per fare tutto ciò il personale non è
più sufficiente e pur nell’eventuale ipotesi di disponibilità finanziarie il
comune non può: a) assumere nuovo personale a tempo indeterminato, anche se il
comune è sottodotato di personale, in quanto le attuali normative, con l’introduzione
per il Comune dal 2013 dell’obbligo del rispetto del patto di stabilità
interno, sono diventate sempre più stringenti; b) assumere personale a tempo
determinato o costituire contratti di formazione lavoro e somministrazione
lavoro nella misura superiore al 50% di quella sostenuta nel 2009 o nel
triennio 2007-2009 . Avendo
assunto, da saggi amministratori, con oculatezza personale straordinario nel
triennio 2007-2009 oggi possiamo
solo in minima parte attingere a questo istituto, mentre i comuni che hanno
largheggiato nelle assunzioni in quel triennio potranno assumere anche senza
averne bisogno (art 9 comma 28
dl 78/2010, e s.m.i.); c) attivare incarichi di
consulenze esterne in quanto la spesa per tali incarichi non può essere
superiore al 20% di quella sostenuta nell’anno 2009. Oggi non possiamo
attingere a questo istituto, mentre i comuni che hanno largheggiato nel
conferimento di tali incarichi nell’esercizio finanziario 2009 potranno
assumere anche senza averne bisogno (art 6 comma 7 d.l. 78/2010); d) aumentare
il fondo risorse decentrate per pagare il maggior lavoro imposto ai dipendenti
in quanto il fondo non può sforare l’importo erogato nel 2010 ( art. 9 c. 2 bis
del D.L. n. 78/2010 convertito in Legge n.122/2010); e) formare il personale
per svolgere le nuove incombenze in quanto la spesa per la formazione non può
superare il 50% della spesa sostenuta per tale voce nel 2009 (art 6 comma 13, dl 78/2010). Ciò
significa che per i comuni, che nel 2009 non avevamo alcuna necessità di
formazione del personale, oggi la formazione è vietata.
Piano anticorruzione
1) vi è l’impossibilità che il
Segretario gestisca la quantità e la qualità dell’azione di contrasto alla
corruzione, stante il limitato tempo per il quale presta servizio presso questo
Comune essendo la
Segreteria convenzionata con altro Comune; 2) la Circolare della Funzione
Pubblica n. 1/2013, teorizza l’incompatibilità tra la gestione di vertice
dell’ufficio disciplinare, svolta presso questo Comune dal Segretario Comunale,
ed il ruolo del Responsabile della prevenzione della corruzione; 3) “È
emblematica, al riguardo, la preoccupazione manifestata dagli enti locali di
piccole dimensioni rispetto all’impossibilità di dare piena e corretta
attuazione a particolari disposizioni di legge, come quelle relative alla nomina
del RPC o alla rotazione dei dirigenti, all’interno di strutture organizzative
nelle quali è presente un’unica figura di livello dirigenziale titolare di una
pluralità di competenze”. (Rapporto dell’ ANAC sul primo anno di attuazione
della L.190/2012); 4) la formazione del personale non è attuabile sino a quando
non verrà attivata la formazione a costo zero dalle Scuola Superiore Pubblica
Amministrazione, in quanto i Comuni, pur potendo superare l’ importo del 50%,
per la specifica materia, delle spese per la formazione dei propri dipendenti
rispetto a quelle sostenute nel 2009 (Corte dei Conti), in realtà non hanno
risorse da destinare a tale scopo;
5) in questo Comune il piano comunque
non potrebbe prevedere la rotazione dei dirigenti disposta dall’art. 1 – comma 10, in quanto le
responsabilità delle funzioni e servizi fanno capo anche ai componenti della
Giunta (ai sensi dell’art. 53 –comma 23 della Legge n. 388 del 23/12/2000 ) e
che vi sono solo due responsabili di posizione organizzativa.
A conferma della correttezza dei nostri
rilievi segnaliamo che la Corte
dei Conti ha ammesso che il governo sta utilizzando direttamente il personale
degli enti locali dando la precedenza all’obbligo di trasparenza anziché
destinarlo all’erogazione dei servizi al cittadino utente. Non potendo,
pertanto, per cause di forza maggiore, sopperire al maggior carico di lavoro e
tenendo conto di quanto previsto dall’art. 14 comma 3 del D.Lgs. 267/2000,
comunico che non potremo garantire lo svolgimento compiuto di tutte le funzioni
assegnateci”.
Articolo pubblicato da Il Cirotano