Foto pubblicate dal Blog Pingitore |
Chiesa di Dio, popolo in festa. Si è
conclusa domenica la cerimonia di dedicazione del nuovo altare presieduta
dall’Arcivescovo Domenico Graziani nella Chiesa Madre di San Nicola Vescovo in
Scandale. Il blocco marmoreo, in marmo di Carrara, offerto dai fratelli Rizzuto
a memoria del padre Aldo, è stato posto nella settimana precedente insieme
all’ambone ed avvolto in veli in attesa del solenne rito che prevedeva
l’unzione col Sacro Crisma e la deposizione all’interno di esso di una reliquia
ex carne di Santa Maria De Mattias, fondatrice dell’Istituto delle Suore
Adoratrici del Sangue di Cristo presenti nella Parrocchia da oltre trenta anni.
“Il nuovo altare – ha precisato
l’arcivescovo durante l’omelia – è piantato sulla terra. Che serva da
benedizione a questa nostra terra che vede incerto il futuro dei suoi figli che
partono in cerca di occupazione e si ritrovano a vivere in condizioni di
sconforto”.
Secondo il solenne rito, l’arcivescovo
ha prima deposto la reliquia, insieme all’interno di una cavità appositamente
preparata, dopo ha unto il nuovo altare con il Sacro Crisma. La celebrazione è
poi regolarmente proseguita.
Presenti le autorità civili e militari,
tra i quali il Capitano del Comando Provinciale dei Carabinieri, il maresciallo
della Stazione Locale, il Presidente della Bcc di Scandale Tommaso Graziani,
insieme al neodirettore Francesco Corigliano. Presente anche una delegazione
del Comune in sostituzione del Commissario straordinario Roberto Micucci,
assente per impegni istituzionali.
La celebrazione si pone al centro di
una cospicua attività pastorale e istituzionale che la parrocchia, guidata da
Don Rino Le Pera, sta conducendo grazie all'impegno ed alla generosità dei
fedeli desiderosi di riportare l’edificio barocco alla sua antica vitalità,
andato incontro negli anni ad un processo di degrado. Dopo la riapertura
seguita al restauro, infatti, sono state numerose le famiglie che hanno
contribuito alla decorazione dell’edificio, dalle porte, alle finestre, dall'altare ai vetri.
Insomma, quella che si verifica è
un’attività di fermento; a breve sarà benedetto anche il nuovo tabernacolo,
offerto dalla famiglia Giovinazzi, mentre è in attesa il trasporto della salma
di Mons. Renato Cosentini nella chiesa parrocchiale che per sessanta anni lo ha
accolto tra la sue braccia.
Molti chiedevano un edificio che
conferisse una certa spiritualità e che raccogliesse solennemente il popolo in
preghiera. Non si possono negare, certo, gli sforzi attuati per renderlo tale.
Si spera che la chiesa ora possa adempiere a tale scopo, continuando ad essere
però tempio di fede e di autentico agire cristiano.