venerdì 11 maggio 2012

Il brigante Palma


Domenico Pietro Strafaci, detto Palma
Longobucco 1831 – Bosco di Macchia Sacra 1869

Dopo aver scontato molti anni di carcere per omicidio, il brigante Domenico Pietro Strafaci, detto Palma (nella foto) si diede alla macchia in Sila, nel circondario di Casabona, di Rossano e di Corigliano. Basso e robusto, con tratti signorili, componeva poesie e rispettava tutti, tanto da essere definito “il brigante galantuomo”. Scriveva proclami per passione, firmandosi “Il re della montagna”. Catturato nel 1869 in seguito a una soffiata, il tenente Riccio ne inviò la testa al colonnello Bernardino Milon, comandante delle forze militari contro il brigantaggio, che ne diede notizia al suo superiore, Generale Sacchi:

“La testa di Palma mi giunse ieri a giorno, verso le sei e mezzo. È una figura piuttosto distinta e somigliante a quella di un fabbricante di birra inglese. L’ho fatta mettere in un vaso di cristallo ripieno di spirito, e ora chieggio a Lei se vuole che la porti così, per farla poi imbalsamare, non essendo qui capace nessuno di fare tale operazione. Nel caso affermativo me lo faccia prontamente sapere. Si sono fatte delle fotografie della testa e, se riescono bene, gliene spedirò un certo numero. Ho avuto entusiastiche manifestazioni, ma io sono di carattere assai freddo e le confido che l’emozione da me provata è stata limitata; avvenga che la più grande emozione l’avrò quando andrò via dalla Calabria”.

Per un approfondimento: E. De Simone, Atterrite queste popolazioni. La repressione del brigantaggio in Calabria nel carteggio privato Sacchi – Milon (1868 – 1870), Editoriale Progetto 2000, Cosenza 1994.