domenica 13 novembre 2011

Il Bilancio del Comune di Scandale nel 1938



Piazza Guglielmo Oberdan in un dipinto di Giuseppe Scalise


ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO


ROMA


MINISTERO DELL’INTERNO


Direzione Generale Amministrazione Civile


Divisione 2° - Comuni - Faldone n° 2747


Fascicolo Scandale


COMUNE DI SCANDALE


Provincia di Catanzaro


Estratto del registro delle deliberazioni del Podestà – n°20


OGGETTO


Approvazione del bilancio 1938


L’anno 1937 XV° il giorno 9 del mese di ottobre in Scandale e nell’ufficio Municipale. Il Podestà del comune signor Boccia Aniello assistito dal segretario comunale signor Marano dottor Vincenzo ha adottato il seguente deliberato:


SI PREMETTE


IL Comune di Scandale, che il sottoscritto ha l’onore di amministrare, è paese di agricoltori. Del quale solo una ventina, dico una ventina, di famiglie sono relativamente benestanti: attraverso l’agricoltura, più o meno industriale. Il resto sono terrageristi a scartamento ridotto e braccianti.


E siccome da alcuni anni (specie fino al 1936) la terra è stata avara in maniera sensibile (e n’è indice il tenore di vita povero della grande maggioranza degli abitanti e l’edilizia, che sembra addirittura sconosciuta) l’intera economia della cittadinanza ne ha risentito in modo non trascurabile. Ragione per la quale le tasse applicate (ed applicate con esemplarità) in misura massima e niuna esclusa, giacché non si poteva, e non si può fare diversamente a cagione degli oneri creati, in armonia dei tempi, in cui si vive, oneri derivati, soprattutto, dai canoni per l’acquedotto e la luce elettrica, sono state applicate in armonia all’estremo limite delle possibilità logiche ed umane, nonché finanziarie, alle quali la popolazione può essere assoggettata.


Siffatte autentiche e reali condizioni di cose hanno, perciò, e non potevano diversamente, costrette l’amministrazione del comune ad escogitare ogni possibile economia per far funzionare l’ente nel miglior modo possibile.


Il bilancio 1938 che ho l’onore di presentare a V. E. per l’approvazione, rispecchia pertanto la concreta, reale e vera situazione economica e finanziaria del comune e della cittadinanza tutta. Sono state radiate tutte le spese non necessarie, mentre si sono dovute per 2 ragioni imprescindibili stanziare altre somme quali imposte per legge (delegazioni nuove mutue suppletive riparazione acquedotto silano – cifra non indifferente – aumenti degli stipendi agli impiegati) quali imposte da necessità inderogabili in corresponsione dell’Era Fascista (istituzione della farmacia, funzionamento del comitato comunale di assistenza ed altre). Qualsiasi riduzione delle somme stanziate da questo ufficio paralizzerebbe la vita dell’ente Comune.


Ciò premesso


Si dà giustificazioni delle variazioni apportate al bilancio 1938 in confronto di quello del 1937.


USCITA


Sono stati aggravati gli articoli:


Art. 3 – Stipendi al personale dell’amministrazione (lire 3505) per due aumenti biennali al segretario ed un aumento quadriennale all’applicato ed al messo con l’aumento dell’8% ed ancora è stata ivi riportata la somma di lire1200 per debito verso il messo comunale essendogli stato riconosciuto un aumento quadriennale fin dal giugno 1933, giusta deliberazione approvata addì 29 settembre 1937 n° 30792.


Art. 5 – Contributo I.N.I.E.L. di lire 100 in corresponsione degli aumenti degli stipendi.


Art. 8 – Spese per acquisto stampe – cancelleria – spesa posta – telegrafo di lire1000 sia per evitare una buona volta sempre di acquistare gli stampati necessari in credenza ed in ottemperanza all’istruzione della R. Prefettura, sia in raffronto a quello che si è speso negli anni precedenti.


Art. 10 – Pigioni locali lire 500 per una quinta aula scolastica.


Art. 16 – Feste nazionali di lire 200 perché la somma in bilancio è esigua.


Art. 21 – Stipendio alle guardie di lire 931 per due aumenti quadriennali con l’aumento dell’8% (I° e II°).


Art. 27 – Spesa per la farmacia lire 2000 fuori, bandito ripetute volte il concorso è andato sempre deserto, in quanto se il farmacista non verrà sussidiato dal comune, non potrà vivere con quello che procura in un paese di appena duemila anime. La mancanza della farmacia porta non lieve nocumento alla popolazione che deve procurarsi i medicinali in Crotone con grande dispendio.


Art. 28 – Salario al becchino di lire 100 per aumento dell’8% (I° e II°).


Art. 30 – Spese per casse di morto ai poveri lire 250 in quanto la somma in bilancio è troppo esigua.


Art. 31 – Lettera C – Indennità di chilometraggio al Veterinario consortile lire 500 per come si è speso negli anni precedenti.


Art. 43 – Spese per il suono della campanella scolastica lire 150 in quanto la soma di lire 50 è assai esigua e l’incaricato ha fatto conoscere che qualora non gli si aumenti il sussidio lascerà il posto, né si troverà altra persona che disimpegnerà tale servizio per lire 50.


Art. 47 – Contributo radiofonico lire 50 per quanto bisogna versare.


Art. 49 – Stipendio alla levatrice lire 715 per portarlo a lire 4000, istruzioni della R. Prefettura.


Art. 51 – Spese per materiale di disinfezione per le partorienti povere lire 250 in quanto non si può pretendere che tale spesa sia a carico della levatrice o del medico.


Art. 56 – Contributo per il funzionamento del comitato comunale di assistenza lire 2000, perché se il comitato deve funzionare, lo può solo se l’amministrazione comunale eroga i fondi necessari, in quanto come sopra si è detto la quasi totalità della cittadinanza è tutta composta di povera gente.


Art. 59 e 60 – Indennità trasferta Podestà, segretario ed impiegati lire 1000 giusto per quanto si è speso negli anni precedenti.


Art. 61 – Spesa per il censimento industriale e commerciale lire 1000 giusto istruzione dell’Istituto Centrale di Statistica.


Art. 69 – lettera A, lire 7240 per delegazione verso la Cassa DD. PP. per il nuovo mutuo acquedotto silano.


Art. 69 – lettera C, lire 1030 per 1 rata estinzione debito verso lo stabilimento tipografico dei comuni giusto ordini della R. Prefettura in data 3/X/XV n° 21351.


ENTRATA


Si sono aumentati gli articoli:


Art. 5 – Contributo cassa Previdenza di lire 430 in corresponsione degli aumenti agli impiegati e salariati.