I Luminari di Scandale. La foto sopra è del blog di Franco Demme, quella sotto è di By Ros
Parte di un articolo di Tommaso Squillace che si trova nel volumetto “I Luminari”, pubblicato nel 1997 dalla Pro Loco di allora, e curato dalla Prof.ssa Lucia Polito.
“I Luminari”
A Scandale, piccolo paese del Marchesato crotonese, la sera del 18 marzo di ogni anno si svolge una delle manifestazioni più qualificate di tradizioni culturali e ritengo unica nel suo genere in Italia.
Studiare nell’intimo, nel segreto, i costumi, gli usi e le tradizioni di una intera popolazione e, nel caso nostro, della popolazione Scandalese e del Marchesato in generale, vuol dire rivelarne l’indole e far conoscere meglio, a noi stessi in primo luogo ed a gli altri, gli abitanti di casa nostra.
Da sempre, in ogni popolo, nasce forte la necessità, direi quasi il bisogno impellente, di sviscerare le proprie tradizioni, di cercare ed indagare nelle proprie memorie, studiare ed analizzare minuziosamente il carattere della comunità, le sue abitudini, la sua lingua, le sue credenze e, persino, i suoi pregiudizi più reconditi.
Noi meridionali, in modo particolare, sentiamo prepotente il bisogno, se non la necessità, di poterci esprimere le vive impressioni suscitate dal racconto popolare e colorito dalla vivace lingua dialettale. Lo studio della prosa popolare e dialettale, dei proverbi, delle fiabe, delle leggende e delle tradizioni, non solo è utile per capire, per meglio comprendere l’indole del cuore di un popolo, ma soprattutto per tenere in vita quell’elemento importantissimo che è il dialetto: oserei quasi affermare “dialetto è bello”.
Dei nostri poveri paesi, poco conosciuti al resto d’Italia, solo noi possiamo occuparci di farli conoscere, anche per smentire quell’esagerato e non veritiero concetto che si ha di questi nostri stupendi luoghi, che certa propaganda vorrebbe far credere quasi selvaggi, di frontiera, se non barbari del tutto.
La civiltà moderna, consumistica e razionale al massimo, ha svilito e anche sottovalutato molte tradizioni, ha cercato di soffocare i ricordi, ha accantonato il passato come qualcosa da scordare per la paura che lo si potesse vivere, ma ha tolto identità al “paesano”, abitante di paese, che ora, proprio per tale motivo, è portato a conoscere ed amare ancor di più le proprie radici. La conoscenza del passato (passato di estrema miseria, di aspra fatica, di stenti e di precarietà, ma anche di grandissima dignità) deve divenire sprone per un miglioramento del nostro futuro. […]
I Luminari, a cura della Pro Loco “Gaudioso” di Scandale, Edizioni Marra Salerno, 1997, pag. 29.