martedì 15 dicembre 2009

Un fatto di cronaca avvenuto a Scandale nel 1820.


Largo Genuzzo in un quadro del pittore Nicola Santoro.


Del 1820 c’è questo piccolo fatto di cronaca avvenuto nel nostro paese, riportato dallo storico, ex parlamentare e consulente della Commissione Antimafia, Enzo Ciconte, nel suo libro «Mi riconobbe per ben due volte». Storia dello stupro e di donne ribelli in Calabria (1814-1975), che sarebbe una storia di donne stuprate, di uomini violenti e di giudici che dovettero giudicare, basata su fonti inedite e testimonianze d’eccezione. L’autore, con l’ausilio di duemila sentenze conservate nell’Archivio di Stato di Catanzaro ed in altri posti, “racconta una storia che ribalta i luoghi comuni sulle donne e sul Mezzogiorno. Una storia sconosciuta”.(1)

Viene delineato, in questo libro il percorso della mentalità, la visione del mondo e i comportamenti dell’universo femminile e maschile, che appaiono molto diversi dalle immagini che ci sono state tramandate sinora. Viene ricostruito l’immaginario collettivo del popolo, il modo come veniva rappresentato l’amore, il matrimonio, la famiglia e la vita. Il libro è popolato di donne che rompono il silenzio imposto dalla cultura dell’epoca e portano in giudizio i loro violentatori.

Sul nostro paese riporta solo due fatti: il primo è questo che segue, l’altro lo pubblicherò prossimamente.


“Vediamo cosa successe nel maggio 1820 a Scandale, piccola comunità del circondario di Crotone che all’epoca dei fatti aveva circa 1000 abitanti. Elisabetta e Carmina, ragazze sedicenni, vennero stuprate in un bosco dove si erano recate a raccogliere legna. Facendo ritorno in paese dopo la violenza subita “conchiusero fra loro di passare l’accaduto nel più alto silenzio per non rendere pubblica la perdita del loro onore”. Ma il loro riserbo non valse a nulla dal momento che “le violenze che soffrirono si resero pubbliche per opera degli accusati istessi” i quali, complice probabilmente il vino, “pubblicarono” l’avvenuto stupro nella cantina del paese. Le due ragazze si decisero a sporgere querela appena il fatto fu risaputo in paese”.(2)


1) Enzo Ciconte, «Mi riconobbe per ben due volte». Storia dello stupro e di donne ribelli in Calabria (1814-1975), Edizioni dell’Orso, 2001.

2) Vol. 9, anno 1823-1824, Sentenza del 16 dicembre 1823. Cfr., Ciconte, opera citata, pp. 71 e 311.