Gigi Buffon |
“Io leggo Topolino, mica Superman”
“Sono una persona allegra. E non lo
sono per i milioni che guadagno, ero così a 13 anni nella Carrarese”
Gianluigi Buffon
detto Gigi
Carrara (in Toscana), 28 gennaio 1978
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Calciatore
Simpatizzante
di destra, nel 1999 durante una partita contro la Lazio, esibì sulla sua divisa
da gioco la scritta a pennarello "Boia chi molla" (La slogan era del
missino Ciccio Franco usato nella rivolta di Reggio Calabria nel 1970). Quando
i giornalisti gli dissero che era un motto di stampo fascista, lui si scusò
dicendo: «sono ignorante di queste cose, venivamo da una batosta e volevo
semplicemente dire di non mollare».
Poco
tempo dopo scelse come numero di maglia l'88, gesto che suscitò le proteste del
responsabile dello sport della comunità ebraica di Roma, Vittorio Pavoncello, a
causa del fatto che in Germania era il motto abbreviato di “Heil Hitler”, essendo
la H l'ottava lettera dell'alfabeto. Su questa vicenda lo scrittore e
giornalista Massimo Fini scrisse: “Ma che processo alle intenzioni è mai
questo? Adesso siccome il numero 88 disturba la sensibilità degli ebrei, per
fatti accaduti cinquantacinque anni fa quando non solo Buffon ma la maggior
parte di noi non era ancora nata, dovremmo espungerlo dalla matematica come i
superstiziosi fanno col 17? E se per caso, in una operazione, ci capita il
terribile numero 88, che facciamo? Chi ci salverà dalla comunità ebraica?”
Fra le altre cose, Buffon (che non ha fatto le scuole superiori) fu al centro di una polemica perché tentò di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Parma presentando un falso diploma di ragioneria che, a suo dire, aveva comprato in una scuola romana.