giovedì 31 dicembre 2020

Afra


 

“L’atmosfera di festa sembrava magica e coinvolgeva da rimanere incantata vicino all’albero di Natale. Alzavo lo sguardo verso la cima, e la stella a cinque punte provocava una piacevole suggestione. (…) Una ragazzina attenta e perspicace quale ero, domandò ad Akida spiegazioni sul Natale. «Anch’io» rispose, «quando arrivai in Italia volli capire il significato di tante usanze. Vedi, noi in Marocco abbiamo due feste importanti, la festa del Feter che celebriamo quando finisce il ramadan, e quella dell’Adha quando sacrifichiamo un agnello da dividere in parti uguali con gli amici e con i poveri. Il 23 dicembre è il nostro Natale musulmano e si chiama Manilid. Ricorda la nascita del profeta Maometto. Ora stai bene a sentire. Noi musulmani rispettiamo il Natale dei cristiani perché Gesù è anche un nostro profeta» Facevo finta di capire. Akida era una donna molto intelligente e forse s’intendeva di psicologia. Comprese le mie perplessità. «Guardami bene negli occhi, voglio parlare al tuo cuore. Non c’è nulla di male che tu festeggi il Natale e quindi non creare problemi. Intesi?» Chinai la testa per dire di essere d’accordo”

 

Passo del libro di Fatiha Mor