Gennaro Gattuso |
"Da ragazzino non riuscivo a star fermo. Mi
calmavo solo quando spiavo il mare dalla riva o dalla finestra di casa. Per il
resto ero sempre in movimento. Ed ero abbastanza scaltro. Quando la sera al
porto tornavano le barche dei pescatori, mi intrufolavo per aiutare a scaricare
le casse. Mi lasciavano qualche pesce e mollusco, che io correvo a rivendere in
piazza.
Io vivevo a Schiavonea che è una frazione di
Corigliano Calabro (CS). Un borgo sul mare dove torno ogni volta che sono in
ferie. Sognavo di fare il pescatore e d’estate mi svegliavo alle 5 per uscire
col gozzo. A dodici anni camminavo per Schiavonea insieme a papà per vedere la
sfilata di caroselli e colori.
Era il 1990 e il Milan aveva appena vinto la Coppa
dei Campioni contro la Steaua Bucarest. Mio padre per l’emozione faticava a
tenersi in piedi, era un grande milanista, faceva il centravanti in serie D,
poi si è messo a fare il falegname. Per me è stato il primo maestro di calcio.
Ho ancora il ricordo del suo borsone che odorava d’olio canforato. Sognavo di
diventare forte quanto lui. Per farvi capire il temperamento della famiglia
Gattuso, quando papà militava nel Corigliano, doveva affrontare nel derby la
Schiavonea. Dietro la recinzione c’era mio nonno, che vedendo giocare il figlio
contro il proprio paese gli urlava contro: “Carne venduta”.
I primi calci li ho tirati in paese, sgraffignando
le taniche di nafta ai pescatori per farne pali della porta. Giocavo anche
cinque ore di fila, sulla spiaggia come i brasiliani, le gambe me le sono fatte
lì. Il legame con la mia terra è forte, io penso in calabrese, è più veloce. Nel
2006 ho aperto un’azienda ittica per depurare e allevare molluschi. L’ho voluta
in Calabria, per dare occupazione ai miei conterranei. Ho lasciato la mia terra
a 13 anni, ho avuto la fortuna di fare un'ottima carriera, ma quando torno a
casa, l'emozione è talmente forte che non riesco a controllarla.
Spesso mi capita di andare a sedermi sulla panchina
di quel porto, è lì che ho imparato i veri valori della vita come l'umiltà e il
sacrificio. Ed è grazie a quei valori se sono salito sul tetto d'Europa e poi
del Mondo. Ecco perché non dimenticherò mai le mie radici".
Gennaro Gattuso
Gennaro Ivan Gattuso
Corigliano
Schiavonea – Cosenza –
Calciatore