domenica 28 luglio 2019

Articolo di Gino Scalise del 1971

Foto di un incendio del 2016 a Scandale



Intero territorio distrutto dal fuoco
L’abitato di Scandale minacciato


Scandale 17 agosto 1971
Un incendio di spaventose proporzioni che ha causato incalcolabili danni ad ogni genere di coltura, ha dilagato indomabile per due giorni e due notti nel vasto territorio del comune di Scandale, letteralmente distruggendo l’agricoltura locale. Il fuoco, prima localizzato a cinque chilometri dall’abitato, portato velocemente da un vento impetuoso, ha in breve distrutto tutto quanto incontrava al suo passaggio: boschi, oliveti, frutteti, vigneti, danneggiando o mettendo in pericolo anche le colture dei paesi vicini di San Mauro, Santa Severina, Papanice.
Le fiamme, levatesi altissime e minacciose soprattutto durante la notte, nel giorno successivo, hanno completato la distruzione di ogni coltura in molte centinaia di quote ex demaniali e degli assegnatari della riforma fondiaria, raggiungendo e minacciando assai da vicino le abitazioni e le chiese della periferia, gli istituti di Villa Condoleo e l’intero abitato.
Vigili del fuoco, agenti del Gruppo forestale, i carabinieri del luogo e squadre di uomini reclutati dall’Amministrazione comunale in collaborazione col comandante la Stazione dei CC. brig. Ferrari, nonché gruppi di volenterosi, hanno di giorno e di notte lavorato tenacemente per domare l’incendio infernale, che si stendeva su un fronte di parecchi chilometri, senza per altro riuscirvi se non dopo due giorni a causa del vento fortissimo e delle conseguenti crescenti dimensioni del fronte del fuoco. In tale tentativo di spegnimento un vigile e alcuni uomini sono rimasti feriti.
Tutto il territorio di Scandale si presenta come immenso carbone e sembra aver vestito a lutto l’intera zona, che vive solo di agricoltura – ora morta. Questo spettacolo desolante e tetro ha buttato nello sconforto il paese, che si preparava appunto in quei giorni ai solenni festeggiamenti della Madonna della Difesa.
È opinione diffusa che la inadeguatezza o assoluta mancanza di fasce antincendi e di pulizia nei vasti comprensori terrieri rimboschiti dai consorzi di bonifica e dalla Forestale dell’Opera Sila (Enti che hanno il merito di quelle che erano fino a ieri promettenti realizzazioni boschive) hanno facilitato e reso possibile l’immane incendio, che ha completamente distrutto la campagna di Scandale, vanificando così anche i lunghi e dispendiosi lavori di rimboschimento del territorio.
Non è dato stabilire ancora un quadro esatto dei danni, ma essi si calcola che ammontino a molti miliardi.
Riunioni di comitati cittadini, dell’Amministrazione comunale e delle segreterie politiche e sindacali stanno tentando un accertamento dell’entità del sinistro e, in pari tempo, sono impegnate a informare gli organi competenti centrali e periferici.


Articolo di Gino Scalise sul giornale “Il Tempo” di Roma del 18 agosto 1971