sabato 18 marzo 2017

Discarica di Scandale - Parla il socio unico della Ecolsystema

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Discarica di Scandale, parla il socio unico della Ecolsystema: «Sette anni di odissea burocratica, mia iniziativa imprenditoriale rompe monopolio su gestione dei rifiuti»


«Era il primo marzo del 2010 quando il dirigente generale del dipartimento Politiche dell'ambiente della Regione Calabria autorizzava la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località Santa Marina di Scandale. Esattamente 7 anni dopo, lo scorso 2 marzo ero finalmente in conferenza dei servizi, convinto di poter vedere concluso, una volta per tutte, l'iter autorizzativo dell'impianto». Inizia così la lunga lettera inviata alla stampa da Antonio Trivieri, il socio unico di "Ecolsystema Srl" che è il soggetto proponente della discarica in località Santa Marina di Scandale. Nella lettera-denuncia, l'imprenditore ripercorre tutte le tappe seguite per ottenere un iter autorizzativo per l'attività imprenditoriale a tutt'oggi non concesso dalla Regione e si dichiara vittima di un presunto «monopolio sulla gestione dei rifiuti» vigente in Calabria. «Tra queste due date (1 marzo 2010 - 2 marzo 2017, ndr) - scrive Trivieri - non sono soltanto trascorsi 7 lunghissimi anni, ma si è consumata una vera e propria odissea burocratica la cui ragione mi fa sorgere il dubbio che la mia iniziativa imprenditoriale possa rompere l’attuale monopolio di gestione dei rifiuti, che opera in stato di emergenza con costi maggiori per la collettività e vantaggi per chi ne gestisce lo smaltimento. Vorrei non fosse vero, ma a questa amara consapevolezza sono arrivato dopo lunghi anni in cui, ottimista ed ingenuo, ho continuato ad essere rimbalzato dagli uffici regionali che chiedevano pareri e certificazioni sempre nuovi; ad essere bloccato da leggi regionali che sospendevano l'autorizzazione della discarica; a vedere rinviate le convocazioni della conferenza dei servizi per le più disparate ragioni. Non c'è stato passo in avanti compiuto, parere rilasciato che, in questi anni, non abbia dovuto ottenere attraverso sollecitazioni e diffide e nonostante questo, 7 anni dopo, la procrastinazione della decisione continua. La mia odissea ha avuto inizio, dicevo, nel 2010, sebbene già da un paio d'anni lavorassi, con l'aiuto di professionisti del settore, al progetto di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi dedicata esclusivamente allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto in località Santa Marina di Scandale, la cui utilità fu sottolineata da molti, considerata l'alta incidenza di amianto da smaltire. Tuttavia, subito dopo il decreto autorizzativo, comunicato l'avvio dei lavori, partirono una serie di sospensioni da parte del dirigente che aveva concesso l'autorizzazione e da parte del Comune di Scandale, per le proteste di qualche associazione. Tra sospensioni e revoche disposte dal Tar, che puntualmente mi dava ragione, sono trascorsi quasi due anni ed infine il 23/12/2011 veniva introdotta una norma ad hoc nella legge regionale n.47 del 23/12/2011 che all'articolo 54 disponeva la sospensione degli effetti delle autorizzazioni già rilasciate limitatamente alle discariche di amianto non ancora in funzione. Guarda caso calzava a pennello al mio impianto. Altri due anni sono trascorsi tra ricorsi vari, finché, avendo la Regione Calabria pubblicato una manifestazione di interesse per gestori di discariche e disponibili a ricevere nei propri impianti, vista l'emergenza regionale, rifiuti anche non autorizzati, ho riconvertito il progetto in una discarica di rifiuti non pericolosi per lo smaltimento dei rifiuti urbani non recuperabili, utile ad accogliere il residuo dell'impianto di trattamento meccanico biologico di Ponticelli. Trascorso un anno ed ottenuto il parere favorevole della Struttura tecnica di valutazione regionale, il 14 settembre 2015 si sarebbe dovuta tenere la conferenza di servizi. Ma un anno e mezzo è trascorso tra rinvii vari motivati quando dallo smarrimento del fascicolo nel trasferimento degli uffici alla cittadella regionale, quando dall'impedimento del dirigente, quando dall'assenza al tavolo del Dipartimento Agricoltura della Regione. Nel frattempo, il 22 dicembre del 2016 è stato approvato il nuovo Piano regionale gestione rifiuti, è decaduta legge 8/2016, recante “Misure di salvaguardia in pendenza dell'approvazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti”, che aveva sospeso le autorizzazioni ed ho chiesto l'immediata convocazione della conferenza dei servizi. La risposta del dirigente generale del Dipartimento Ambiente Rodolfo Marsico è stata che aveva bisogno di tempo per studiare il nuovo piano... come se non fosse stato redatto dal settore di cui è a capo! Finalmente una data era stata individuata nel 31 gennaio ma, puntualmente, qualche giorno prima è arrivato l'ennesimo avviso di rinvio richiesto dal sindaco di Scandale per poter svolgere un consiglio comunale aperto sull'argomento. Consiglio che, tuttavia, non si è mai svolto. Ed eccoci al 2 marzo. Credevo davvero di essere arrivato alla fine di questa odissea ed invece ecco l'ennesimo coniglio dal cilindro: il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Carmelo Salvino, il cui parere era l'unico mancante, ha sollevato una pregiudiziale, facendo notare che essendo stata l'istruttoria avviata in vigenza della legge 8/2016 che sospendeva le autorizzazioni, va verificata la validità giuridica degli atti. A nulla sono valse le mie richieste di reinviare subito le carte alla Struttura tecnica di valutazione: ancora una volta è stata scelta la strada più lunga: chiedere un parere in merito all'avvocatura della Regione. Ora che non sono più ingenuo come un tempo so già come andranno le cose: il Dipartimento Ambiente invierà la richiesta di parere all'avvocatura non prima del termine ultimo di 30 giorni, a sua volta l'avvocatura potrà prendersene 90 e di nuovo il Dipartimento Ambiente ne avrà a disposizione 30 per comunicarci il parere. Il totale è di 150 giorni, sempre che non calcolino ferie e festivi: almeno altri 5 mesi con cui arriveremo alla fine del 2017. Ed anche se l'avvocatura decidesse che non ci sono pregiudizi alla legittimità dei pareri, sono certo che spunteranno altri cavilli, magari una miniera d'oro o chissà quale scarafaggio di specie protetta nel territorio individuato per la discarica. In extremis potrebbe intervenire qualche legge regionale ad hoc, come quell'articolo 54 della legge 47/2011 che sospese solo ed esclusivamente l'autorizzazione della mia discarica di amianto. Se la delusione dell'andamento della conferenza di servizi non fosse sufficiente, lo scorso 7 marzo è arrivato il colpo di grazia, con le dichiarazioni del governatore Oliverio riportate da “Il Crotonese”: “Sindaco stai tranquillo, la discarica non passerà mai”. Una dichiarazione gravissima da parte dell'amministratore di un ente che da anni mi tiene appeso ad un iter che pare infinito. Questo è davvero troppo anche per me che finora ho pazientato, ho rispettato regole e ruoli, ho operato nella massima trasparenza e legalità ed ho proposto al Comune di Scandale una vantaggiosa convenzione che prevede benefit per la popolazione, oltre ad assicurare l'assunzione di non meno di 15 unità lavorative selezionate tra i residenti. Forse, come dicevo all'inizio, sono semplicemente scomodo perché con la mia iniziativa imprenditoriale rompo la gestione attuale dei rifiuti, sebbene io offra semplicemente l'ultimo passaggio della catena, ovvero lo smaltimento degli scarti della selezione dei rifiuti urbani. Passaggio che, è bene che i cittadini lo sappiano, consentirebbe a tutti i cittadini di risparmiare denaro rispetto all’attuale sistema di lavoro in emergenza. Le dichiarazioni riportate, sono state per dovuta conoscenza inviate alla Procura della Repubblica».

Geom. Antonio Trivieri
socio unico Ecolsystema srl

Articolo pubblicato dal sito laprovinciakr.it mercoledì 15 marzo