Piazza San Franceso a Scandale in un disegno del pittore
Nicola Santoro
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Borgo
mio
Fiero si
mostra,
alle
ridenti colline ancor sopite
il sole.
Dolce è
il risveglio,
del
piccolo borgo antico,
al
cinguettio dei passeri.
Rintoccan
le campane
l’augurio
di un buon giorno,
s’aprono
le imposte,
aroma di
caffè,
al
quotidiano viver
s’apprestan
l’anime laboriose.
I campi,
gli armenti, le messi
del
contadin la storia di sua vita.
Il medico
al suo studio,
l’odor
del pane caldo
il
fotografo , il calzolaio
l’ufficio
delle poste.
Infiocchettati
i bimbi,
grembiuli
tutti uguali,
quell’unica
maestra
il
ricordo per la vita.
Le madri
tutte belle
all’uscita
della messa
ritornano
massaie,
le case
tutte linde,
i panni
stesi al sole.
Mi perdo
nei ricordi,
rimpianti
son quegli anni,
nostalgici
quei luoghi.
Son
figlia di paese,
la terra
la mia essenza,
il
profumo delle piante,
il sapore
d’ogni frutto,
brandello
di Calabria,
orgoglio
nel mio andare.
Lucia Audia