La lapide in memoria di Aldo Moro a Via
Michelangelo Caetani a Roma
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Il 16 marzo del 1978 il presidente
della Democrazia cristiana, onorevole Aldo Moro, venne rapito e dopo 55 giorni
di prigionia, ucciso dalle Brigate Rosse. Il 9 maggio il corpo fu ritrovato in
via Michelangelo Caetani di fronte al palazzo, sede della Biblioteca di Storia
Moderna e Contemporanea.
Secondo gli addetti ai lavori, però, questa
storiella di un gruppo di giovani brigatisti che rapiscono e uccidono Moro è soltanto
la versione destinata al pubblico e agli studenti che devono ripeterla
all’infinito. Probabilmente, le cose andarono in modo diverso. Infatti, secondo
le ultime rivelazioni, Cossiga, avvisato dai suoi amici e compari, sapeva che
Moro si trovava cadavere nella Renault rossa, due ore prima che i brigatisti ne
dessero notizia. Altra rivelazione molto pesante, se vera, tutta da verificare
da parte della magistratura, è quella di un ex Ispettore della DIGOS (Divisione
Investigazioni Generali Operazioni Speciali) in cui sostiene, rifacendosi a una
lettera anonima, che le due persone sulla moto Honda a Via Fani erano agenti
del Servizio Segreto che controllavano che andasse tutto secondo i piani. I piani
di chi? I siti di sinistra, invece, dicono che le due persone sulla moto erano
semplicemente due “compagni” del quartiere Primavalle che passavano lì per
caso. Secondo altre fonti, di “Servizi”, più o meno segreti, a via Fani e durante
il sequestro ce ne erano più di uno. Non solo. Qualcuno sostiene anche che
quella mattina Moro non c’era dentro la macchina perché portato via prima con
una scusa, e al massacro andò solo la scorta.
Due persone (che si conoscevano e più
di una volta si sono incontrate) sapevano molte cose su questa vicenda: il
generale Dalla Chiesa e il giornalista Mino Pecorelli, tutti e due accoppati.
Il messaggio dei cosiddetti “poteri forti” ai carabinieri, ai giornalisti, ai
magistrati, ai politici e al popolino è stato chiaro: fatevi i cavoli vostri,
accontentatevi delle versioni che vi diamo, non insistete a cercare la verità
su cose più grandi di voi. Amen.
POST SCRIPTUM
Sicuramente, nei piani alti della
Capitale, sono in molti a conoscere la verità sull’affare Moro, ma nessuno si
azzarda a dirla. Perché, detto proprio alla romana, “questi menano”.
Roma
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